2015

Presi a pallate

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Atletico Madrid – Real Madrid 4-0. Sì, avete letto bene: è il crollo degli uomini di Ancelotti

Liga riaperta? Presto per dirlo. O quantomeno si dovrà attendere il posticipo del San Mamés di Bilbao: quando domani sera il Barcellona vincendo sul campo dell’Athletic si porterebbe ad una sola lunghezza dalla capolista Real Madrid e sancirebbe di fatto la totale riapertura della contesa. Intanto l’Atletico Madrid di Simeone umilia i Blancos rifilandogliene quattro (Tiago, Niguez, Griezmann e Mandzukic) e si porta a quattro distanze dalla vetta nel tentativo di difendere il titolo conquistato un anno fa.

UMILIAZIONE AL CALDERON – Nel derby di Madrid tra Atletico e Real non c’è stata partita per un minuto che sia uno: immediata la sensazione di arrendevolezza espressa dagli uomini di Ancelotti di fronte all’intensità dei Colchoneros, che in quanto a preparazione atletica e brillantezza espressa sul campo oramai non sono secondi a nessuno a livello mondiale. Prestazione devastante per superiorità atletica ma non solo: il miglior Atletico della stagione ha trovato trame chiare e riconoscibili sfondando sia sulle corsie laterali che per vie centrali, impressionante il dominio in mediana espresso da Tiago, Gabi, Arda Turan e Saul Niguez – ne parleremo del canterano, ne parleremo – rispetto agli stravolti Kroos e Khedira e ad un non pervenuto Isco. A lasciare basiti è la mancata reazione dei campioni del mondo nella ripresa: ok a limite ad un avvio da incubo, da una squadra di tale calibro però poi ti attendi un segnale ma se possibile nella seconda frazione di gara – sul piano della prestazione – è andata ancor peggio.

I SINGOLI: SAUL NIGUEZ SCHIANTA RONALDO – E’ il giorno del ragazzino della cantera: Saul Niguez, classe ’94, gioca 61 minuti. Quelli che vanno dal decimo – quando subentra all’infortunato Koke – al settantunesimo, quando è lui a dover lasciare il campo per via di alcuni problemi fisici. Se il segnale arrivato in avvio – il problema muscolare che ha estromesso dal campo il leader Koke – sembrava tagliare le gambe ai padroni di casa ha invece scritto una pagina fiabesca: il giovanissimo centrocampista ha siglato il gol del raddoppio in rovesciata e giocato una partita incredibile, uomo ovunque con una personalità debordante che avrà creato più di un dubbio al condottiero Simeone in termini di scelte future. Impiego finora a singhiozzo, ma questo qui è giocatore vero. Dall’altra parte vuoto totale: il Pallone d’Oro in carica  Cristiano Ronaldo perso in una sorta di indisponente ed irritante riluttanza, il resto lo hanno fatto le assenze-macigno nel pacchetto difensivo centrale. Dove si sostanzia l’unico reale buco dell’organico Real: Varane e Nacho non sono all’altezza dei titolari Ramos e Pepe, elemento già emerso con forza in passato ma oggi insindacabilmente limitante.

LIGA RIAPERTA? – Raccontavamo in apertura di come sia almeno consigliabile attendere l’esito della sfida del San Mamés tra Athletic Bilbao e Barcellona per comprendere se il lanciatissimo tandem Messi-Neymar sarà in grado di non fallire il grande appuntamento con la classifica come invece accadde in avvio di 2015. Quando, dopo la sconfitta del Real Madrid sul campo del Siviglia, i blaugrana non riuscirono ad approfittarne perdendo clamorosamente sul campo della Real Sociedad. I segnali però potrebbero andare nella direzione di una riapertura: la squadra di Ancelotti è una realtà oggettivamente monstre ma che, rispetto al recente passato, sembra poter cadere ancora in giornate del genere ed il livello della concorrenza è elevatissimo. Detto tutto su un Atletico che continua a smentire chi smanioso di voler decretare il giorno della sua morte sportiva, il Barcellona può incentrare le sue velleità su un tasso qualitativo sconfinato dove talento e fantasia si materializzano nella migliore dell’essenza possibile. E non va sottovalutato un aspetto: il Barca nella scorsa stagione è rimasto a bocca asciutta e nei momenti chiave avrà fame di rivalsa. Spetta all’inesperto Luis Enrique canalizzare il tutto verso la via del successo.

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