2013

Premier League, Up & Down: il Fulham rischia, Mata e Ramsey illuminano

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Anche Skrtel e lo Stoke City tra i peggiori della 13a giornata. Rinasce Deulofeu, certezza Rooney

PREMIER LEAGUE ARSENAL MANCHESTER – L’Arsenal è primo, il Manchester United è ottavo, a nove punti dalla vetta. Siamo alla tredicesima giornata, un terzo del campionato è passato e le gerarchie, almeno rispetto all’ultima stagione, sembrano essersi capovolte. Anche nella zona bassa della classifica della Premier League, lo scenario è diverso ed egualmente inaspettato: abituèe del massimo campionato inglese come Fulham, Sunderland e Stoke City sono invischiate nella lotta per non retrocedere. 

Riassumiamo la situazione, con “Up & Down”, il pagellone delle giornate di Premier League targato CalcioNews24.

DOWN:

CRYSTAL PALACE – Assegnare l’ultimo posto di questa speciale graduatoria alle Eagles di Selhurst Park è assai doloroso. È vero che si tratta del medesimo piazzamento ricoperto in campionato, ma nonostante ciò l’impegno e il sacrificio sono innegabilmente elevati. Il problema è che è una squadra da metà Championship, forse da zona Playoff. Nulla di più. Ian Holloway, che nella sua carriera ha quasi sempre centrato l’obiettivo, ha esagerato ed ha voluto tentare un’impresa fin troppo ardua, non rinforzando a dovere la squadra in estate. Con Tony Pulis in panchina (che sostituisce l’esonerato Holloway) le cose cambiano poco, c’è bisogno di un massiccio intervento sul mercato.

FULHAM – Dopo aver battuto Stoke City e Crystal Palace, attualmente le uniche due squadre più deboli, i Cottagers si sono arrestati e sono sprofondati in zona retrocessione, perdendo addirittura cinque partite di fila. La squadra sembra molle, un lontano ricordo è la compattezza e la forza mostrate all’inizio della scorsa stagione, in cui il Fulham si era salvato senza troppi problemi. Eppure, la sontuosa campagna acquisti estiva avrebbe dovuto rinforzare il team londinese con gli arrivi di gente come Stekelenburg, Bent, Parker e Taarabt. Invece, la scarsa attitudine di alcuni elementi all’abnegazione e alla coesione che servono per uscire da questa situazione (penso a Taarabt e Kasami), uniti ad un tecnico che probabilmente non ha più quel controllo che aveva sulla squadra, hanno amplificato quello che poteva essere un normale ‘momento no’ per il Fulham e che ora, rischia di condurre i londinesi verso la Championship.

SKRTEL – Perdere ad Hull per una squadra che ambisce alle posizioni più alte della classifica, non è certo un ottimo segnale. Soprattutto se si vanifica una buona performance perdendo totalmente il controllo nell’ultima mezz’ora. Skrtel è il perfetto emblema dell’inconsistenza del Liverpool. Sicuramente sfortunato, ma anche maldestro e fuori posizione, il difensore slovacco ha fatto due delle tre reti dell’Hull City, spingendo la palla nella propria porta. 

STOKE CITY – La fortuna e i successi dello Stoke City negli ultimi campionati, derivano soprattutto dal calcio vintage ed in un certo senso rivoluzionario di Tony Pulis. In estate si è deciso di cambiare sistema, e mai come in questo caso cambiare in meglio può essere complicato. Allenare i Potters al momento sarebbe difficile per chiunque, figurarsi per un uomo tristemente incline ai fallimenti come Mark Hughes. Serissima candidata alla retrocessione. 

UP:

DEULOFEU – Se l’Everton la scorsa settimana ha pareggiato e non vinto il derby contro il Liverpool, la colpa è soprattutto sua. Aveva perso palloni importanti e sbagliato goal in modo anche abbastanza clamoroso. La reazione ad una prestazione così incolore e a tutte le critiche piovute sul suo conto, è proprio quella che si conviene ad un potenziale campione. Non abbassa la testa, né la sua personalità perde colpi. Contro lo Stoke City è indemoniato e la prima rete è sua.

ROONEY – Passare un’estate tribolata, in bilico tra la permanenza e il trasferimento, non ha fatto altro che motivarlo. Rooney è tornato ad essere un giocatore importante non solo in fase di manovra e di rottura del gioco, ma anche in quella realizzativa. Nello scorso campionato di Premier League aveva segnato 12 reti, in questo, dopo la doppietta al Tottenham, ha già raggiunto quota 8. Una grande certezza, per lo United e per la nazionale inglese.

MATA – I tifosi l’avevano invocato, Mourinho non l’ha mai ritenuto un titolare. Per la prima volta, da quando c’è il portoghese, gioca tutti i novanta minuti. Dispensa assist, ottime giocate e rende la manovra fluida e pericolosa: il merito della vittoria in rimonta contro il Southampton è soprattutto suo. 

RAMSEY – Anche nella sua Cardiff, Ramsey non ha sbagliato nulla ed è stato ancora una volta impeccabile in fase realizzativa. Con gli assist di Ozil e la sua sempre più mortifera abilità negli inserimenti, l’Arsenal sta diventando una macchina da goal e vittorie sempre più convincente. 

 

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