Premier League senza padroni: il Liverpool torna quello di una volta, il West Ham umilia il Tottenham.

JANUZAJ ARSENAL WEST HAM MANCHESTER – I tempi sono cambiati, la Premier League è cambiata. Due stagioni fa, quando il Manchester City si laureava campione, tra Liverpool e Sunderland c’erano solo sette punti e quattro posizioni di differenza. Oggi, invece, i Reds sembrano lanciati ad un campionato da protagonisti e i Black Cats fanno i conti con un inizio tremendo, che li vede inchiodati all’ultima posizione con un solo punto. Con l’inserimento di Suarez, il Liverpool ha aggiunto l’ultimo tassello, il migliore, in uno scacchiere che già stava regalando grandi soddisfazioni. 

I tempi stanno cambiando, appunto. Negli ultimi 12 anni solo una volta il West Ham era riuscito ad espugnare il White Hart Lane: correva l’anno 1999 e tra gli Hammers c’era ancora Marc Keller. Ieri pomeriggio non solo il West Ham ha vinto ma ha letteralmente vivisezionato una squadra che prima di quel momento aveva subito solo due reti, segnandone tre. Reid, Vaz Te, Morrison: gente nella media. Non c’è Carroll, si tira a campare. 

I tempi cambiano anche per il Manchester United, corazzata principe del passato campionato di Premier League e grande delusione di quello corrente. Gli uomini sono gli stessi, o quasi. Manca Ferguson, c’è un Moyes su cui aleggiano le perplessità di una tifoseria che non ha ancora realizzato che sostituire Sir Alex sarebbe stato difficile per chiunque e che la miglior medicina per trovare il bandolo della matassa è la fiducia, abbinata al sostegno. C’è anche un certo Januzaj, talento classe ’95, belga ma di origini kosovare. È un esterno coi piedi buoni, la faccia da bravo ragazzo ma una sfrontatezza da far paura a Joey Barton. Esordisce da titolare e non solo non sfigura, ma addirittura è lui a togliere le castagne dal fuoco e a segnare i due goal che consegnano a Moyes i tre punti che gli occorrevano. 

I tempi cambiano, prevedere chi vincerà la Premier League non è forse mai stato così difficile.