2014

Premier League, Chelsea e Manchester City sono fuggite. Ma attenzione alle sorprese

Pubblicato

su

West Ham e Southampton in zona Europa, Austin miglior attaccante inglese

Lo spettacolo del Boxing Day, ormai, non è più una novità. Sarà l’Inghilterra, e nello specifico la Premier League, ad aver i riflettori puntati il giorno di Santo Stefano: in programma, infatti, c’è la diciottesima giornata di campionato. Aperta da un derby di Londra e chiusa… da un altro derby di Londra. Spettacolare come sempre, dunque.

SEMPRE LORO – In vetta, ovviamente, sempre Chelsea e Manchester City, le due squadre candidate a lottare fino alla fine per il titolo. Blues avanti di tre punti, ma in fase calante nelle ultime giornate: seppur privi di Aguero, i Citizens hanno rosicchiato quattro punti nelle ultime cinque, riportandosi sotto a Hazard e compagni. Che, nei prossimi sette giorni, avranno una serie di sfide di fuoco: si comincia domani, a Stamford Bridge contro la rivelazione West Ham. Passando, poi, dai campi del Southampton – in ripresa – e Tottenham. Più facile, invece, il filotto per il City: West Bromwich, Burnley e Sunderland. Un po’ più indietro, invece, lo United di Van Gaal: dopo un avvio shock, i Red Devils hanno trovato la giusta identità, riportandosi in zona Champions League. Ma, difficilmente, riusciranno a rientrare nella lotta per il titolo, considerati i dieci punti di distacco dal Chelsea.

LE SORPRESE – Non mancano, però, le sorprese. Due, in particolare: West Ham e Southampton, entrambe in lotta per il quarto posto. I Saints sono partiti fortissimo, per poi calare a picco nelle ultime giornate: tra novembre e dicembre, Pellè e compagni hanno infilato un filotto di quattro sconfitte consecutive. Scacciate, nell’ultimo turno, dal successo per 3-0 con l’Everton: dopo otto gare senza gol, Pellè è tornato a segnare. E, guarda caso, il Southampton a vincere. Meglio va al West Ham: quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque, con il quarto posto, per il momento, blindato.

CHE SOFFERENZA – E se c’è una Londra che ride, un po’ più a Nord ce ne sono altre due che non vivono un momento molto positivo. L’Arsenal in prima battuta: nonostante l’impatto tremendo di Sanchez – già a nove marcature in Premier -, i Gooners sono addirittura a quindici punti di distanza dalla squadra di Mourinho. Le colpe – o meglio i limiti – dei biancorossi sono fin troppo evidenti, e provengono da un solo reparto: la difesa. Perché se Giroud, Welbeck, Sanchez, Cazorla e Chamberlain garantiscono gol e qualità in avanti – in attesa dei ritorni di Walcott ed Ozil -, il pacchetto arretrato fa acqua da tutte le parti. In evidenza c’è lo sciagurato Koscielny, ma Mertesacker, Chambers e Monreal (adattato da centrale) non sono riusciti a far molto meglio. C’è un po’ più di ottimismo a Tottenham, settimo in classifica, ma con una squadra in costante crescita, sotto la guida dell’ottimo Pochettino.

CRISI PROFONDA – A Liverpool, invece, non si vede proprio la luce in fondo al tunnel. Nè in casa Reds nè all’Everton, rispettivamente decima e undicesima in classifica. Dopo la rivoluzione estiva (Lallana, Markovic, Balotelli, Lovren, Alberto Moreno, Lambert, per un totale di oltre 100 milioni di pounds investiti), la squadra di Rodgers ha fallito in quasi tutti gli obiettivi. Fuori dalla Champions League nella fase a gironi, difficilmente riuscirà a tornarci – il quarto posto dista già dieci punti), anche perché, senza Sturridge, l’attacco sembra essersi dimenticato come si segna. Discorso simile per i Toffees: dopo aver riscritto la storia del mercato – 30 milioni di pounds spesi per Lukaku, il giocatore più pagato nella storia del club -, gli uomini di Martinez non sono riusciti a trovare la giusta continuità.

SUL FONDO – Navigano in buone acque Newcastle e Swansea, entrambe in lotta per un posto in Europa League, mentre la storia più bella arriva da Londra. E porta il nome di Charlie Austin, venticinquenne attaccante del Qpr: a suon di gol, è riuscito a togliere la squadra dalle zone calde della classifica. Lui che, fino a cinque anni fa, sognava di diventare calciatore, ma campava lavorando come muratore. Oggi, con nove reti all’attivo, è il miglior attaccante inglese in Premier League. E domani, nel boxing day, scenderà in campo contro l’Arsenal: un’altra occasione per stupire. Contro una difesa, quella dei Gooners, tutt’altro che imperforabile…

 

Exit mobile version