Prandelli, perché non calare il Jack? - Calcio News 24
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Prandelli, perché non calare il Jack?

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Prestazioni maiuscole e classe da vendere: per Bonaventura il Mondiale non è più un miraggio

SERIE A ATALANTA BONAVENTURA – Il sogno continua. Tra i tanti candidati per uno dei ventitré posti al Mondiale di giugno c’è anche Giacomo Bonaventura, che, pur partendo da una posizione un po’ più defilata rispetto ad altri, ha tutte le carte in regola per far parte della spedizione azzurra in Brasile. A patto, ovviamente, che continui a giocare sui livelli mostrati nell’ultimo mese, in cui, a suon di prestazioni roboanti, ha trascinato la Dea fuori dalla zona calda – da dove, comunque, è rimasta quasi sempre defilata – della classifica

STORIA – Nato a San Severino Marche nell’agosto del 1989, Bonaventura è cresciuto nella Virtus Castelvecchio, squadra marchigiana. Poi, qualche anno dopo, il passaggio al Margine Coperta – società affiliata all’Atalanta – e, la stagione successiva, il trasferimento a Bergamo, su ordine di Mino Favini, non uno qualunque. Da lì, poi, il cammino sempre più in discesa: dopo le esperienze – in prestito, ovviamente – con Pergocrema e Padova, la conferma a Bergamo, sotto la gestione di Colantuono, abilissimo nel cucirgli un ruolo – quello di esterno sinistro di centrocampo – che esalta perfettamente le qualità – tante – del giovane calciatore nerazzurro.

QUALITÀ – Colpi, dicevamo, perfezionati con il passare degli anni. Alla classe che lo ha sempre accompagnato, Bonaventura ha saputo affiancare altre caratteristiche, come resistenza e capacità di sacrificarsi per la squadra, che lo hanno reso uno dei centrocampisti più interessanti del campionato italiano. Segna, fa segnare e sa giocare per la squadra: non ce ne voglia l’Atalanta, ma resta un mistero il fatto che nessuna ‘big’ di Serie A abbia fatto l’affondo decisivo per acquistare il suo cartellino la scorsa estate.

CULMINE– Fino ad arrivare alla prova di ieri contro la Sampdoria, la ciliegina sulla torta di un mese da incorniciare. Sia per l’Atalanta – 10 punti in 4 partite, 7 gol realizzati e solamente due subiti – che a livello personale. Sotto gli occhi, peraltro, di Cesare Prandelli, ammaliato dalla gara di ‘Jack’, a cui, nello ‘Stage’ svolto in settimana all’Acqua Cetosa, non aveva chiuso le porte per un posto al Mondiale. Porte che, dopo la gara con i blucerchiati, si saranno leggermente schiuse. Giovane, duttile, forte e umile – dote non da tutti, specie a questi livelli – : caro Cesare, è giunta l’ora di rinnovare il gruppo azzurro. E calare il Jack sarebbe il primo passo…

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