Hanno Detto
Prandelli: «Ho provato una sensazione di vuoto. Conte mi è stato molto vicino»
Cesare Prandelli, ex allenatore, ha parlato al Corriere della Sera dove ha raccontato i momenti difficili e la decisione di voler smettere
Cesare Prandelli, ex allenatore, ha parlato al Corriere della Sera dove ha raccontato i momenti difficili e la decisione di voler smettere. Le sue dichiarazioni:
ADDIO CALCIO – «Sto bene. Avevo bisogno di staccare da quella vita frenetica, un po’ schizofrenica. È stato un momento stregato: gli stadi vuoti, una sensazione di solitudine che mi avvolgeva. Era tutto vuoto, tutto rimbombava troppo. Dovevo mettere un muro tra me e quel silenzio. Ora sto molto bene, seguo sempre il calcio, con passione. Ma non ho pensato neanche per un secondo di tornare ad allenare. Basta, fine. Era durante un Sampdoria-Fiorentina, a febbraio del 2021, stavamo dominando la partita poi, verso il settantesimo, ha segnato Quagliarella per loro. In quel momento ho provato una spaventosa sensazione di vuoto. Mi è mancato il respiro per dieci secondi».
CONTE MI E’ STATO VICINO – «Tantissimi giocatori che ho avuto alla Fiorentina per cinque anni dal 2005 al 2010. Colleghi tanti, ma devo dire quello che mi ha sorpreso per la straordinaria umanità, è stato Antonio Conte. Poi anche Gasperini, Stefano Pioli».
COSA MANCA – «Da giocatore mi manca l’allegria del gioco, il divertimento di andare al campo, fare le partite e sfidare gli altri, senza nessun tipo di responsabilità se non quella di far parte di un gruppo. Come allenatore mi mancano certi momenti in cui avverti che i giocatori ti
ascoltano, ti seguono, stanno diventando una comunità, allegra e coesa. In quei momenti mi sentivo in pace con me stesso, mi sentivo molto felice di fare quel lavoro».