Champions League
Porto Juve: bianconeri a nudo, palleggio lento e senza verticalità – ANALISI TATTICA
Porto Juve ha messo a nudo i principali difetti della formazione bianconera, a cominciare da una circolazione di palla lenta e poco intensa
Nel post match, Pirlo ha utilizzato più o meno le stesse parole del Sarri post Lione. La Juve non riesce a fare girare palla con la velocità che vuole il proprio allenatore: ci sono sempre tocchi di troppo, che consentono così all’avversario di chiudersi e compattarsi. Ciò è stato evidente nella trasferta portoghese, visto che il Porto è una squadra che si distingue per un baricentro basso, con una difesa di posizione molto accorta. Una formazione con linee strette e che cerca, come prima cosa, di concedere pochi spazi agli avversari. Era quindi necessaria una fase di possesso dinamica e rapida.
Si sono invece viste le stesse difficoltà del primo tempo di Napoli. Una supremazia territoriale evidente da parte della Juve, con tanto possesso palla che però non portava assolutamente a niente. I bianconeri hanno generato pochissime occasioni contro un Porto che per larghe fasi del match si è difeso senza soffrire particolarmente. Senza Arthur, i bianconeri faticano molto a risalire con la palla e ad arrivare in modo pulito nella trequarti rivale: non a caso, come riporta Calcio Datato, il 44% dei passaggi totali ha riguardato i difensori. Un qualcosa che dimostra bene come il possesso sia stato lento e perimetrale, con l’azione che non riusciva a progredire.
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