2020

Polonia Italia: Verratti illumina, ma Chiesa è troppo impreciso

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L’Italia non va oltre lo 0-0 in casa della Polonia. Non basta un grande Verratti agli Azzurri

Finisce con tanti rimpianti il match tra Polonia e Italia. Gli azzurri hanno creato molto in zona gol, arrivando con facilità nei pressi della porta avversaria. E’ però mancata precisione negli ultimi metri, con una quantità piuttosto rilevante di errori tecnici commessi in ogni zona del campo. Non a caso, ai microfoni del post gara, Mancini e Verratti si sono lamentati delle pessime condizioni del terreno di gioco, che secondo loro ha molto influito sull’andamento della partita.

L’Italia è scesa in campo con lo scaglionamento che ormai siamo abituati a conoscere: un 4-1-4-1 in fase difensiva che diventa un 3-2-5 quando gli azzurri gestiscono il possesso. Contro la Polonia, Pellegrini e Barella agivano alle spalle di Belotti, mentre Chiesa ed Emerson Palmieri davano ampiezza. Florenzi restava bloccato, facendo il terzo di difesa.

L’Italia ha cercato in essenzialmente due modi di creare occasioni da gol. L’azione si sviluppava soprattutto sul centro-sinistra, dove Verratti e Acerbi (i primi 2 giocatori del match per passaggi effettuati) erano piuttosto accentratori del possesso, con parecchie verticalizzazioni su Belotti e Pellegrini. Lo scopo era quello di fare tanta densità a sinistra, attirando la Polonia in zona palla, però poi cambiare il gioco a destra su Chiesa, nel tentativo di isolarlo sul lato debole per farli puntare Bereszynski.

Un esempio qui. Su una verticalizzazione dal basso, bella sponda di Belotti per Pellegrini: il giocatore della Roma fa un cambio di campo a destra, dove c’è Chiesa alto e largo. Come detto, lo scopo era quello di isolarlo sul lato debole.

Inoltre, l’Italia è riuscita a trovare tantissime volte Pellegrini tra le linee: la Polonia pressava male in avanti, di conseguenza si creavano parecchi spazi per il talento della Roma, che ha usufruito così di tante ricezioni sul centro-sinistra.

L’Italia ha imbeccato tante volte l’uomo libero in zona di rifinitura, c’era ampia distanza tra centrocampo e retroguardia polacca. Tuttavia è mancata precisione e qualità negli ultimi metri, con Mancini che a gara in corso si è lamentato della poca concretezza in avanti.

Una delle molte situazioni in cui l’Italia trova l’uomo libero tra le linee.

Oltre a un Pellegrini che è stato tanto bravo a smarcarsi quanto poco lucido al momento dell’ultimo passaggio, anche Chiesa si è distinto per tanti errori negli ultimi metri. Oltre al gol divorato, il neo giocatore della Juve ha sbagliato diversi passaggi semplici e controlli di palla, con stop a seguire problematici.

Insomma, come ha detto Mancini ai microfoni della Rai, è mancato un po’ di cinismo alla squadra. E’ un peccato perché, oltre ad essere arrivati spesso e volentieri nella trequarti avversaria, l’Italia ha anche attaccato con tanti uomini. Emerson e Chiesa erano sempre tempestivi ad aggredire la profondità sul secondo palo, con Florenzi che – seppur abbia giocato da terzo di difesa – si è concesso diverse sortite in avanti.

Due situazioni in cui Florenzi si spinge in avanti. Da notare sempre Emerson pronto ad attaccare il secondo palo. Nella seconda slide, il calciatore romano calcia in porta anziché servire il liberissimo Chiesa a destra. Uno dei molti errori tecnici che abbiamo visto negli ultimi metri.

Il migliore in campo è stato probabilmente Verratti, autore di una prova maestosa in entrambe le fasi. Se Jorginho si è distinto per una prestazione caratterizzata da tanti errori, al contrario l’ex Pescara ha illuminato il gioco ogni volta che ha toccato palla.

Prima di tutto, ha disputato una gara estremamente solida in fase di non possesso. Ha coperto bene il campo ed effettuato tanti interventi difensivamente preziosi: 4 tackle vinti (record del match) e un intercetto. Da suoi recuperi di palla, nel primo tempo sono nate diverse ripartenze pericolose. Insomma, è un giocatore molto più pulito nel contrasto rispetto a qualche anno fa.

Verratti è stato centrale anche per la fase di possesso dell’Italia. Ha toccato una valanga di palloni (96 passaggi totali, record della partita) e generato continui vantaggi alla manovra. L’attuale centrocampista del PSG ha verticalizzato costantemente, trovando l’uomo alle spalle della mediana polacca anche grazie a giocate molto difficili.

Inoltre, ha dimostrato un’ottima protezione della palla, effettuando dribbling che consentivano di superare il pressing avversario. Per ben 5 volte Verratti ha saltato l’uomo, anche questo è un record del match.

Nella prima slide, spalle alla porta e col piede debole, effettua una bellissima verticalizzazione per un Pellegrini che si è ben smarcato tra le linee. Nella seconda slide, effettua invece forse la giocata più bella del match: un meraviglioso passaggio alto per Emerson Palmieri, che va ad aggredire la profondità alle spalle del terzino avversario.

In una gara condizionata da tanti errori tecnici, è risaltata la classe di Verratti. Non è bastata per vincere, ma Mancini si è comunque detto soddisfatto per la prestazione disputata dagli Azzurri.

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