2015
Podolski: «Tra due anni potrebbe finire tutto…»
Disorientato e confuso: il tedesco è un oggetto misterioso per l’Inter
Se Ciro Immobile sta attraversando un momento di difficoltà in Germania, lo stesso si può dire di Lukas Podolski in Italia. La crisi dell’attaccante dell’Inter è più psicologica che tecnica. Diventato subito un oggetto misterioso, il calciatore tedesco sembra essersi smarrito, triste. La solarità descritta dall’entourage non trova riscontri quando parla ai microfoni di SportWeek in occasione del lancio delle scarpette F50 dell’Adidas, di cui è testimonial. «È solo una campagna pubblicitaria. Se qualcuno mi invidia non mi interessa. Io non sono mai stato geloso di nessuno. E non vorrei avere capacità diverse da quelle che ho: sono felice così. Follower su Twitter? Mi importa solo che i miei siano distribuiti in tutto il mondo, Cina compresa», ha dichiarato Podolski, che non ha saputo riconoscersi altre qualità oltre a quelle professionali e che ha faticato a parlare di sé: «Ascolto musica alla radio. Mi piace giocare a basket, passare il tempo con mia moglie e mio figlio. Guardare la boxe, che mi appassiona dai tempi di Tyson. Fare shopping».
LE PAURE – Gli risulta più facile parlare dell’Italia ed, infatti, si scoglie: «Rispetto a noi siete più easy, rilassati. Sono entrato in un ristorante alle 19 ed era vuoto, l’ho lasciato alle 22 e si stava riempiendo. Dove trovo gli stimoli? Nel piacere che provo al contatto col pallone. Tra due anni potrebbe essere tutto finito e non voglio perdere un giorno. Non lo faccio per soldi». Il disorientamento, dunque, potrebbe nascere dalla paura di dover smettere tra un paio di anni col rischio di non aver lasciato un altro segno. Del resto la sua stessa posizione è provvisoria: arrivato in prestito secco fino a giugno, Podolski sembra destinato a tornare all’Arsenal e poi chissà…