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Pochi gol in Serie A, Toni: «Manca la condizione e vengono fischiati meno rigori»

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L’ex bomber italiano Luca Toni ha analizzato le cause dei pochi gol segnati nelle prime due giornate di Serie A

Luca Toni, ex bomber italiano campione del Mondo nel 2006, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha provato ad analizzare le cause dei pochi gol segnati nelle prime due giornate di Serie A.

CAUSE – «Perché gli arbitri danno meno rigori, poi bisogna aspettare che vadano tutti in forma. Calcio d’agosto? Sì, ma anche calcio conta perché ci sono i punti in palio. Bisogna svegliarsi subito per- ché i punti d’agosto valgono come quelli di settembre».

PARTENZA ANTICIPATA – «La preparazione conta, bisogna vedere i carichi di lavoro, programmati per esigenza. Servono due o tre gare di assestamento».

CALENDARIO FITTO – «Non credo che possa sbilanciare troppo. Non è facile capire se il 10 andiamo in forma o il 13 o il 15. Sarebbe troppo facile. Saranno due tornei differenti, tutti cercano di fare questi 3-4 mesi al massimo, poi va visto come ce la fai».

ROMA – «Considerando che ha tre attaccanti di nome e di fatto, si aspettavano più gol ma non ne ha presi, è stato bravo Mourinho. Ma ora iniziano gli scontri diretti e si vedrà la forza della squadre».

POCHI GOL ITALIANI – «Con il decreto crescita arrivano molti stranieri in Italia, i club devono far tornare i conti, ma è anche un problema per Mancini che ha sempre meno gente».

COME FAR CRESCERE UNA PUNTA – «Meno tattica, più lavoro con la palla, più uno contro uno. Non riusciamo più a trovare giocatori che saltano l’uomo. Sanno fare una diagonale ma non sanno superare l’avversario. Lasciarli più liberi e iniziare con la tattica quando sono più grandi. Molti arrivano a un punto in cui noi in Italia non riusciamo più a farli giocare. Di tutti i nostri giovani dicono che non sono mai pronti, devono sempre maturare mentre gli stranieri sono pronti. Non so se è un problema di squadra, però c’è qualcosa che non torna».

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