2017

Play-off Mondiali, no alla tecnologia

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Niente da fare: la Fifa prova a spingere per Var e goal-line technology, ma una strana coerenza spinge le confederazioni a rifiutare

Eppure il passato dovrebbe avere insegnato qualcosa. Proprio una delle nazionali coinvolti negli spareggi Mondiali riguardanti la zona europea, l’Irlanda, vide togliersi un posto ormai conquistato alla Coppa del Mondo 2010 per una svista: Henry, quell’assist di mano per il gol di Gallas e la generale indifferenza che ne seguì. Si dice che l’essere umano sia in grado di imparare dagli errori che fa: una lezione che non vale certamente nelle qualificazioni Mondiali, dove si rinuncerà sia alla goal-line technology che al Var in vista dei prossimi spareggi per i posti a Russia 2018 (vale anche per gli scontri intercontinentali Honduras-Australia e Nuova Zelanda-Perù).

MEDIOEVO – Sembra incredibile, ma il rifiuto vale nonostante l’applicazione delle due tecnologie stia portando dei miglioramenti. Lo sport è valutato da esseri umani e gli errori non si possono cancellare in toto, ma proprio la Serie A sta valutando i benefici di questo movimento. E se per la Var può esserci qualche dubbio (la sperimentazione prosegue, almeno a livello locale), la goal-line technology sembra necessaria e fuori da ogni dubbio. Invece, come riporta “La Gazzetta dello Sport”, a Zurigo si sono piegati di fronte alla decisione presa in primis dall’Uefa e poi da altre confederazioni: i fischietti di queste sei importanti sfide non avranno aiuti. In 180′ si deciderà il destino di 12 nazioni e un errore – senza possibilità di revisione – potrebbe ancora una volta condizionare la contesa. Alcuni diranno che è il calcio, che è così fin dagli inizi: voltarsi dall’altra parte, però, lascia spazio a fraintendimenti.

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