Pjanic fa infuriare Allegri, che in conferenza stampa racconta il motivo del fastidio: «Quando gioca troppo corto mi fa arrabbiare». Cosa manca al bosniaco della Juve per il salto di qualità

Meglio fare una premessa: il Miralem Pjanic ammirato in Milan-Juve è stato semplicemente sontuoso e quando gioca titolare la squadra di Allegri ha un passo completamente diverso. Persino contro la Spal i bianconeri, per buona parte del primo tempo, si sono ritrovati ad essere schiacciati nella propria metacampo per via della mancanza del bosniaco, tenuto fuori da Allegri per le gare contro Milan e Sporting Lisbona. La sofferenza contro gli emiliani spiega l’importanza capitale di un Pjanic che, da quando è arrivato a Torino, ha fatto un salto di qualità importantissimo in termini di continuità. Già a Roma aveva dimostrato di essere un genio, ma l’intermittenza delle prestazioni ne ha sempre condizionato il rendimento. Allegri con il passare dei mesi lo ha responsabilizzato e da marzo dello scorso anno il regista ha cambiato marcia, dimostrando a tutto il mondo di essere diventato un top player insostituibile.

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Ma c’è un però. Perché Massimiliano Allegri, al termine di Milan-Juve, si è molto arrabbiato con Pjanic, che ha ancora la tendenza di abbassare troppo il baricentro dei bianconeri quando la squadra è in vantaggio. Il tecnico bianconero ha spiegato così la rabbia nei confronti del bosniaco: «Pjanic mi ha fatto arrabbiare perché ha sbagliato troppi palloni e continua ad avere il vizio di giocare troppo corto». In troppe circostanze del match di San Sito Pjanic si è ritrovato a perdere qualche pallone di troppo, concedendo il fianco alle ripartenze del Milan. Il regista bianconero ha ancora la tendenza a fidarsi troppo delle qualità in palleggio di se stesso e dei compagni. Difetto che deve correggere per diventare un fuoriclasse. Ma Allegri, che lo ha fatto diventare un campione che a Roma accendeva e spegneva la luce troppo spesso, saprà sicuramente migliorarlo anche sotto questo aspetto.