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Pirisi (Tuttosport): «Toro, con l’Empoli affidati ai big. Sul derby con la Juve e l’Europa…» – ESCLUSIVA

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Paolo Pirisi, giornalista di Tuttosport, ha fotografato il momento del Torino: dal match con l’Empoli al derby con la Juve ed il sogno Europa

Il primo ostacolo in casa Torino si chiama Empoli. Questa sera (ore 20e45) i ragazzi di Ivan Juric scenderanno sul terreno di gioco dello Stadio Carlo Castellani, pronti a sfidare i padroni di casa in una gara che ha tutte le sembianze del primo match point valido in chiave di rincorsa europea. 

Proprio da Empoli parte infatti il tour de force che vedrà impegnati i granata nelle ultime otto gare che ci separano dal naturale termine del campionato. Otto incontri che si prospettano decisivi. Un novero di partite che potrà a tutti gli effetti dirci se Zapata e compagni saranno in possesso delle carte in regola per ambire concretamente ad una posizione in classifica che vorrebbe dire qualificazione ad una competizione continentale per la prossima stagione. 

Proprio di questo – e tanto altro ancora – abbiamo avuto quest’oggi il privilegio di discutere con Paolo Pirisi. La penna di Tuttosport, fine conoscitore delle dinamiche che gravitano intorno alla squadra piemontese, ha fotografato con noi il momento che sta attraversando il Torino appunto. Dalla partita contro la compagine dell’ex Davide Nicola, al derby in arrivo contro la Juventus e il futuro di Juric in granata.

Buongiorno Paolo, iniziamo dall’ambizione europea del Torino. Quale idea hai maturato a riguardo? I granata hanno a tutti gli effetti qualche chance per strappare il pass verso le urne di Nyon?  

«Per la prima volta in questa stagione il Toro ci crede. Nel senso che è sempre stato un tipo di obiettivo da raggiungere molto complicato, vuoi per una concorrenza molto agguerrita, vuoi perché il Toro non è una squadra attrezzata dal punto di vista della rosa per arrivare tra le prime sette. E senza contare eventuali quinti posti per la Champions o allargamenti di partecipazioni alla competizioni europee, il Toro ci crede. 

La vittoria contro il Monza ha dato un segnale molto forte di quello che la squadra può fare. Questa squadra non prende gol, è in fiducia, sta bene fisicamente. Gli uomini chiave sono tornati a star bene: penso a Buongiorno che ha recuperato dall’infortunio ad esempio. Ma anche a Ricci che è tornato il vero Ricci e Zapata che è tornato a fare gol con continuità. Insomma, gli elementi per fare bene ci sono».

Molte ambizioni del Torino passano dall’incontro con l’Empoli. Quali sono le insidie che presenta la scuderia toscana? Davide Nicola conosce benissimo il Torino… 

«Le difficoltà sono dappertutto, specialmente in questo tipo di partite che per il Toro si sono sempre rivelate difficili e sofferte. All’andata il Toro ha sicuramente fatto una prestazione migliore rispetto a quella dell’Empoli, ma ha faticato, soprattutto nel fare gol. Quelle come l’Empoli sono squadre difficili, che tendono a giocare con nove o dieci giocatori dietro la linea della palla e per questo si fa fatica. 

La difficoltà poi, sta anche nel fatto che Nicola conosce molto bene il Toro. Conosce alcuni degli elementi presenti nella rosa di Juric. Sarà una partita difficile, perché per l’Empoli sarà vitale non perdere punti. Mi aspetto una partita complicata, tirata, dove devono venir fuori le individualità del Toro. Da Zapata a Bellanova a Buongiorno, i giocatori che al momento stanno rendendo di più e da cui ci si aspetta tanto».

Al rientro da Empoli il Torino ospiterà la Juve. Il trend nell’era Cairo non lascia spazio a molte interpretazioni, ma i bianconeri arrivano in un momento alquanto interlocutorio della loro stagione. 

«La partita contro la Juve ha tanti significati per il Toro, ancor più per il trend negativo nell’era Cairo. Vincere il derby mai come in questo momento può indirizzare una stagione, questo a prescindere dall’obiettivo europeo. Per il Toro sarà una partita doppiamente importante. 

E per la Juve?

«Sulla Juve invece, io penso che dopo due mesi drammatici dal punto di vista dei risultati, la vittoria contro la Lazio possa aver segnato un momento di svolta. Per la Juve il calendario è particolarmente ostico, gran parte degli scontri diretti per l’Europa – tolto quello contro il Milan – sono fuori casa. Quindi chiaramente il derby ha un’importanza decisamente seria in termini di punti. Però la Juve è tornata Juve, contro la Lazio nel secondo tempo la squadra di Allegri è sembrata quella del girone d’andata».

Da un allenatore all’altro. Tornando al Torino, chi non è certo del proprio futuro è Ivan Juric. Credi che la permanenza del tecnico sia da legare unicamente al raggiungimento o meno della qualificazione in Europa? 

«Io mi rifarei alle parole di Juric, su questo è stato molto chiaro. Dopo la partita con la Salernitana ha detto: ‘Io resto se la squadra va in Europa’. In questo momento non vedo alternative, nel senso che non ci sono stati nuovi dialoghi sul fronte del rinnovo. Non c’è quindi una situazione tale per cui si possa mettere una mano sul fuoco sulla permanenza di Juric. 

Oggi in proiezione del primo di luglio il Toro non ha un allenatore, per cui in questo momento bisogna solamente basarci sulle parole più recenti e queste ci dicono che se il Toro non va in Europa Juric non rimane. Vedremo comunque, tutte le sorprese possono essere dietro l’angolo e i ribaltamenti di fronte anche. Però io oggi non vedo Juric sulla panchina del Toro senza Europa».

Si ringrazia Paolo Pirisi per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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