2017
Pippo Inzaghi e il Milan: «Bello rivedere i tifosi felici»
Mentre pensa all’avventura in B con il suo Venezia, Filippo Inzaghi butta un occhio al Milan: «Cutrone? Sono contento di aver avuto l’intuizione giusta»
Con l’eleganza che lo contraddistingue, Inzaghi non ha mai voluto rivangare l’ultimo atto della sua esperienza rossonera. Venezia gli è servita per lenire le ferite dell’animo, mantenendo fede alle parole pronunciate l’anno scorso, quando “Il Corriere dello Sport” venne in Laguna per raccontare la nuova vita di Superpippo: «Sono e resterò per sempre un tifoso rossonero. Non dimentico tutto ciò che ho ricevuto dalla gente milanista». E oggi, che effetto le fa il nuovo Milan? «Mi entusiasma. È bello rivedere San Siro stracolmo di passione e di entusiasmo, com’è accaduto nelle prime due gare interne dei preliminari di Europa League. È bello rivedere i tifosi applaudire la squadra, sostenerla, incitarla, trasmetterle il calore necessario per ritornare in alto. La nuova società ha firmato un mercato splendido: il fiore all’occhiello è Bonucci, un leader, un trascinatore, un campione che ha carisma, classe, grinta. La gente sta tornando a respirare aria di vittoria e solo chi ha giocato e ha vinto con questo club sa che cosa voglia dire. Questo campionato si annuncia più equilibrato rispetto all’ultimo». E poi c’è Cutrone…
IL PREDESTINATO – Il sorriso di Inzaghi non nasconde la soddisfazione di chi, per primo ha creduto nel ventenne attaccante, mattatore dell’estate. «Sono felice di avere avuto l’intuizione giusta. Quando allenavo la Primavera, facevo giocare Cutrone, anche se era fuori età. Nel senso che aveva due anni in meno rispetto ai compagni e agli avversari: la sua categoria erano gli Allievi, ma Patrick ha il gol nel sangue. Nessuna ne ha segnati tanti quanti lui nell’intera storia del settore giovanile rossonero: 110 reti. E vedo che non ha nessuna intenzione di fermarsi». Superpippo si illumina quando parla del nuovo gioiello milanista: «Ha grinta, umiltà, tenacia. Sa che cosa siano il sacrificio e la volontà di sfondare. Non è facile per nessuno indossare la maglia rossonera, giocare titolare a San Siro e segnare davanti a 65 mila spettatori. Cutrone può arrivare molto lontano, può conquistare la Nazionale: continui a giocare come sa, ad essere generoso e altruista, a convivere con gli effetti di una notorietà improvvisa che, certamente, lo lusinga, ma non lo cambia né lo cambierà mai. È questa la sua forza. Cutrone ha in testa il gol e il Milan».