2016
Pioli: «Gabigol? Sarà importante per l’Inter»
Stefano Pioli, tecnico dell’Inter, parlando in un’intervista ha affrontato tanti argomenti: dal passato al suo momento in nerazzurro
Stefano Pioli, allenatore dell’Inter, a margine della trasmissione di Premium Sport, “YouPremium“, è intervenuto ai microfoni: «Un bilancio dopo un mese in nerazzurro? Naturalmente può essere solo parziale, non è sufficiente aver lavorato così poco. Stiamo provando a crescere e trovare continuità per migliorare la classifica che non è quella che vogliamo. Cosa c’è di positivo? Molto, a partire dalla grande organizzazione societaria che fa lavorare molto bene. C’è qualche problema, ma con le nostre qualità, possiamo risolverlo. Cosa mi hanno chiesto al Casting? E’ stato qualcosa di più pubblico, ma comunque è stato un colloquio normalissimo, dove mi hanno chiesto come allenavo e le idee che avevo per la squadra. Tutto positivo. Inter – Genoa? Volevamo vincere, ci abbiamo messo tanta voglia. Abbiamo commesso degli errori, che stiamo cercando di risolvere. Dobbiamo tirare fuori il nostro meglio. Se Joao Mario e Banega possono coesistere? Sono ottimi calciatori, più portati alla fase offensiva. Stiamo cercando i moduli ideali per noi. Brozovic? Ho fiducia in tutti i calciatori, poi conoscendoli meglio scelgo gli uomini migliori. Lui deve continuare così, ha buone qualità, ma può migliorare ancora. I social? Non li uso, è un qualcosa che riguarda la società. C’è una buona struttura con gente adatta a seguire certe situazioni. Se c’è stata una frattura con Candreva? No, anche se non aveva gradito la mia scelta di capitano alla Lazio. Lui, però, è un grande calciatore e lo sta dimostrando. Sta mostrando grande disponibilità al servizio della squadra, ora c’è l’intenzione di fare ancora meglio per l’Inter. Rugani come me da giocatore? Senza infortuni, avrei potuto fare di più. Lui è tecnico, pulito, intelligente e con grande futuro. C’è qualche somiglianza. Se difendo a uomo o a zona? Mista, marcature fisse ed elementi in posizione sul primo palo. Nessuno dei due sistemi ti garantisce di non subire goal. Sono arrivato all’Inter, che già usava questa difesa, e visto che otteneva buoni risultati, abbiamo continuato. La mia presenza nello spogliatoio e durante il riscaldamento? Vivo con intensità e vicinanza tutti i momenti con la squadra, tutte le situazioni che mi stimolano. Quindi può accadere anche nel pre-partita. Mi piace sentire il polso della squadra, capire se hanno bisogno di essere tranquillizzati. E’ così che vivo il lavoro. Mio figlio Gianmarco nello staff? Si, è un match analyst. Si trova bene con il resto del gruppo. Quando ha giocato contro di me, penso sia stata un’esperienza importante sia per lui che per i suoi compagni».
IL TECNICO NERAZZURRO CONTINUA – «Felipe Anderson? E’ un ragazzo che arriva da un altro paese e con il quale serve pazienza. Il primo anno a Roma ha faticato ed è stato criticato, ma grazie alla fiducia è riuscito ad affermarsi. Gabigol? E’ un ragazzo di talento, si sta sforzando per capire i nuovi metodi di lavoro. Se avrà pazienza, con le sue qualità avrà sicuramente spazio. E’ costato 30 milioni ed ha giocato solo 16 minuti? Sinceramente quando scelgo la formazione non penso ai soldi spesi. Si sta impegnando, ma ha davanti a sé tanti colleghi importanti. Dovrà dimostrare di meritarsi un posto. Ma sarà importante per l’Inter. Rivalità tra tecnici? Siamo ambiziosi e vogliamo vincere. Conte e Allegri non possono essere invidiosi, stanno facendo entrambi bene. Se serve essere diplomatici nello spogliatoio? Un conto è parlare qui, un altro è farlo con i calciatori. La cosa migliore è restare sé stessi, io sono diretto con i miei calciatori. Ai cronisti voglio rispondere con obiettività, rivelando ciò che penso. Se dico che possiamo migliorare in alcune situazioni, credo sia onesto da parte mia. Non so fingere, forse è un limite. Se ero così anche da calciatore? No, ma era più facile. Da calciatore è tutto limitato. Il tecnico deve pensare a tutti. Ma ciò mi ha migliorato, sono diventato più elastico. L’Intercontinentale con la Juventus? E’ stata la mia emozione più grande insieme alla promozione con il Parma. Il primo allenamento con Platini? Ogni due tocchi facevo cadere la palla e lui sbuffava. Dopo qualche minuto chiamò Trapattoni e disse che avrebbe palleggiato da solo. Ci rimasi male, ma dopo l’ho conosciuto: Michel era un grande personaggio, molto simpatico. Sassuolo – Inter? E’ un match importante, perché dobbiamo dare continuità ai risultati. Sarà un’occasione importante visti i tanti scontri diretti davanti. Proveremo a vincere perché sappiamo che la classifica non è quella che vogliamo. 5-3-2 o 4-4-2? Sì, sono aperto a tutte le situazioni che ci possono rendere più efficaci. Ho tante varietà di calciatori. Se chiederò due calciatori a gennaio? Incontrerò la società e faremo le giuste valutazioni per migliorare la squadra».