2018
Pietro Anastasi: «Mi rivedo in Dybala. Sulla malattia…»
Dal big match Juventus-Roma alla malattia con la quale combatte, ecco le parole di Pietro Anastasi ai microfoni del Corriere dello Sport
Pietro Anastasi a tutto tondo ai microfoni del Corriere dello Sport. L’ex centravanti ha recentemente annunciato di avere un tumore, ecco le sue parole sulle sue condizioni di salute: «Perché a 70 anni dovrei vergognarmi della malattia quando ragazzi di trenta sono nella mia stessa situazione?». Sabato si gioca Juventus-Roma, ecco una battuta: «Per la squadra di Allegri servirebbe il metodo Binda: inavvicinabile in Italia, ovvero come fecero con Binda gli organizzatori del Giro d’Italia: io ti pago il premio per il vincitore, ma tu te ne stai a casa». Infine, ammette a proposito dei bianconeri: «Mi rivedo in Dybala».
Ancora Anastasi: «Da quando si è saputo della malattia alcuni mi trattano come se fossi un divo, una specie di supereroe, francamente non capisco il motivo, mi sembra tutto così eccessivo: vivo la condizione di tante persone, non c’è nulla di eroico in quello che faccio. Mi curo, lotto… Sarà un modo come un altro per mostrarmi vicinanza, affetto. Quando vado alla visita e vedo dei ragazzi di trenta, quarant’anni nelle mie stesse condizioni capisco di essere stato fortunato. Io di anni ne ho settanta, ormai, la mia vita l’ho vissuta ed è stata una bella vita, ho avuto tanto. Sia chiaro che non ho alcuna intenzione di dargliela su, in questi giorni sto abbastanza bene anche se mi stanco facilmente. Sta meglio anche mia moglie Anna che la sua disavventura l’ha superata».
Anastasi ha poi parlato di Juve-Roma: «Oggi la Juve ha 46 punti e la Roma 24, e se domani la Juve vince la doppia; è incredibile, dopo sole 17 giornate. La differenza te la spiego io, si chiama mentalità. Anche la Juve ha attraversato dei momenti in cui effettivamente era e si sentiva perdente, ma negli ultimi otto anni è via via cresciuta sbagliando pochissimo sia in campo sia fuori… Insieme all’Inter questa Roma è la delusione del campionato».