Petagna e un occhio al Mondiale: «10 gol e vado al Mondiale» - Calcio News 24
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2017

Petagna e un occhio al Mondiale: «10 gol e vado al Mondiale»

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petagna atalanta

Rientrato in anticipo dalle vacanze, Andrea Petagna ha tanti obiettivi: «L’Europa League una bella sfida, il Milan…»

Doveva e poteva riposare di più, vista la convocazione dell’Under 21 e l’Europeo giocato con l’Italia, ma Andrea Petagna ha voglia di campo. E così ha deciso di rientrare con tre giorni d’anticipo per unirsi ai suoi compagni dell’Atalanta, perché il ragazzo va di fretta. L’obiettivo numero uno per la prossima stagione è migliorare il ruolino sotto porta: «La cosa comincia a stancarmi. Vero, non farò tanti gol, ma cinque reti alla prima vera stagione in A non mi sembrano male. Ma corro tantissimo: una media di 10-11 chilometri a gara contro gli 8-9 degli altri attaccanti. In più, ho messo cinque assist e mi sono guadagnato due rigori». Tuttavia, Petagna ha una promessa per l’anno prossimo: «Se mi confermo e arrivo a 10 gol, raddoppio e magari vado al Mondiale. Io ci credo».

ITALIA E ATALANTA – L’esperienza con l’Italia è stata formativa, come conferma l’attaccante ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Ci sono state critiche esagerate, la Spagna aveva molta più esperienza di noi». Tornato prima dalle vacanze, forse Ibiza l’aveva stancato: «Vedere gli altri che si allenano e io che sto in spiaggia non è una sofferenza, ma quasi. E poi con il fisico che mi ritrovo, ho bisogno di sudare e faticare». Gasperini è stato fondamentale in quest’esplosione: «Lui è stato l’allenatore che mi ha spiegato maggiormente i fondamentali che nelle giovanili vengono ignorati. Come il modo giusto di stoppare la palla in area, il controllo orientato: lui non vuole sponde, ma voi scrivete che io le faccia. Purtroppo non è vero: gioco soprattutto in verticale per Papu Gomez e gli esterni». Ci sarà concorrenza con l’arrivo di Cornelius: «Sono sempre stato abituato alla concorrenza. Cornelius è la mia fotocopia? Forse è più forte fisicamente, ma arriva da un calcio modesto come quello danese: dovrà abituarsi all’Italia».

RICORDI E FUTURO – Ben diverso lo scenario per Petagna, debuttante in Champions League a 17 anni contro lo Zenit: «Allegri mi avrebbe fatto giocare di più, ma il pallone non usciva mai…». L’Europa League sarà stimolante: «Una bella sfida, il giusto premio per quello che abbiamo fatto. Il Sassuolo ha sofferto il doppio impegno l’anno scorso? Ha avuto molto infortuni, a noi è andata decisamente meglio. Curiamo molto la prevenzione». Un’altra squadra che forse disputerà l’Europa League è il Milan, ma Petagna non ha rimpianti per i rossoneri: «L’esperienza, anche negativa, mi è servita per crescere e maturare». Suo nonno – che ha giocatore nella Triestina e ha allenato alla SPAL – avrebbe un consiglio per lui: «Ho un ricordo molto vivo di lui. Grazie a lui ho tirato i primi calci. Oggi mi darebbe qualche consiglio utile, in fondo ha lanciato Capello e Reja…».

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