2013
Pescara, Bergodi: “Inter? Pronti a giocarcela”
PESCARA BERGODI – Dopo la vittoria sulla Fiorentina, arriva una nuova ed ostica sfida per il Pescara, che dovrà affrontare l’Inter. Cristiano Bergodi, però, non ha paura: «Affrontiamo un’altra squadra importante in mezzo a un ciclo terrificante: da quando sono arrivato io, abbiamo incontrato tra le altre Roma, Napoli, Milan, Fiorentina, e ora appunto l’Inter. Siamo coscienti delle nostre possibilità ma anche della grande della forza dell’avversario. Sto lavorando per costruire, non per distruggere, come ho fatto ovunque. Io ero un difensoraccio (ride) , non certo un fenomeno, ma ho sempre avuto il culto del bel gioco. Il Milan di Sacchi è la squadra che mi ha trasmesso l’impressione maggiore», ha dichiarato al Corriere dello Sport il tecnico del club abruzzese, che ha proseguito: «Ringrazio i ragazzi, che mi hanno seguito. Hanno capito il cambiamento. Io credo di aver lavorato molto sulla psicologia dei giocatori, facendo capire loro che con il lavoro assiduo, con la determinazione, i risultati potevano arrivare. Era la mia filosofia da giocatore: non ero un campione, ma mi applicavo molto e sono rimasto a lungo in A. Certo, non potevo pensare di centrare tre vittorie in quattro gare, ma i segnali che la squadra stava crescendo li avevo avuti, anche a Napoli – e chi ha visto la partita lo ha capito – o contro il Milan. Lo ripeto: io amo il calcio propositivo. Il Pescara ha intrapreso una strada che è quella della costruzione del bel gioco. Tatticamente, poi, dopo due gare ho visto che con la difesa a cinque stavamo troppo bassi: ho tolto un difensore aggiungendo un centrocampista offensivo e sono passato al 4-3-1-2, o 4-3-3, chiedendo alla squadra di accompagnare di più l’azione. Togni l’ho piazzato davanti alla difesa, il suo ruolo naturale, Bjarnason come mezzo sinistro e Celik da esterno a seconda punta nelle ultime due gare: mi ha ripagato con due reti».