2013

Pescara, Bergodi: “All’Olimpico per far punti”

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PESCARA CONFERENZA STAMPA BERGODI – Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Lazio, Cristiano Bergodi ha fatto il punto dei giocatori a disposizione e analizzato il momento della squadra: “I convocati sono 19, non ci sono gli squalificati, gli infortunati sono Sforzini, Togni e Quintero. D’Agostino è convocato, ha recuperato, vedremo a Roma se schierarlo o meno, perché si è allenato a parte. Sculli? E’ alla terza settimana, vediamo, credo che abbia ancora bisogno di lavorare, si sta rimettendo a posto, come Zauri ha l’esperienza giusta, ma adesso potrebbe giocare una decina di minuti. Abbiamo provato a cambiare qualcosa, ho provato qualcosa in vista della Lazio. Il discorso è sempre quello della coperta corta, perché se ti sbilanci contro la Lazio poi rischi, quindi farò di necessità virtù e poi vedremo. A centrocampo giocheremo a quattro con D’Agostino, Rizzo, Cascione e Bjarnason, in attacco ho provato qualcosa, riprovando Abbruscato, che non gioca da un po’. Caraglio ha giocato, ora bisogna vedere se verrà confermato o lascerà il posto a qualcun altro”, ha dichiarato l’allenatore del Pescara, che poi ha parlato degli avversari: “La Lazio ha una precisa identità di gioco, è una squadra dinamica, che attacca con diversi giocatori. Il modulo sembra difensivo, ma hanno tanti centrocampisti che si infilano. Ci sono molti giocatori offensivi. Ledesma? Abbiamo preparato qualcosa per lui, visto che è il faro di questa squadra, poi bisognerà vedere se verranno applicate le cose studiate in settimana. Qui sto vivendo una situazione particolare, ma conservo dei bei ricordi del mio passato alla Lazio. Le emozioni ci sono, ma quando la partita sarà cominciata spariranno. Speriamo di far punti all’Olimpico, servono anche su campi difficili come questo, ci dobbiamo provare con tutte le forze. La retrocessione non è scontata, capisco le difficoltà, ma non penso sia già finita, perché le squadre davanti a noi prima o poi avranno una crisi di risultati, può succedere, quindi dobbiamo ancora crederci. Qui ogni partita è vita o morte, è una piazza particolare, ma è ovunque così grosso modo”.

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