2017
Dopo Perotti anche Dzeko: se «rigore per la Roma» diventa un problema
La Roma calcia tanti rigori, ma ne sbaglia parecchi: quando i tiri dal dischetto diventano un problema
Nella scorsa stagione calcistica bastava essere un frequentatore nemmeno troppo assiduo di Twitter per imbattersi in quello che era diventato un tormentone a tutti gli effetti: «Rigore per la Roma». Il riferimento era alla «generosità», secondo alcuni eccessiva, degli arbitri nei confronti dei giallorossi. E in un certo senso, la sensazione che il rigore per la Roma arrivasse in maniera puntuale è corroborata dai numeri. La statistica dei tiri dal dischetto assegnati nell’ultimo anno e mezzo – dunque nella stagione 2016/2017 più le 17 partite del campionato in corso – vede infatti la Roma in seconda posizione con 18 penalty a referto. Solo una squadra ha fatto meglio: la Lazio a quota 21. Che poi sui cugini non ci sia la stessa ironia, che manchi il commento sul «rigore per la Lazio» è altro conto…
Ma possono i calci di rigore diventare un problema per una squadra? La risposta è affermativa se i tiratori designati entrano in una spirale negativa. Basta vedere quel che è successo a Dzeko, autore dell’errore dal dischetto in Roma-Torino di Coppa Italia. Il bosniaco, con quello contro i granata, ha sbagliato gli ultimi 3 calci di rigore consecutivi: una statistica decisamente preoccupante. Affidarsi a Perotti può essere una soluzione? Sicuramente, ma in un periodo diverso da quello attuale. L’ex Genoa, infatti, dopo una striscia incredibile di trasformazioni, negli ultimi mesi ha sbagliato già due rigori. A risentirne è il morale del giocatore e in alcuni casi il risultato della squadra. Chissà che un periodo senza rigori, una breve astinenza da penalty, non possa riportare le cose al loro posto.