2014
Pereyra: «Da Tucuman allo Juventus Stadium, porto umiltà e duttilità»
Il centrocampista argentino parla a Filo Diretto: «Ruolo? Dal centrocampo in su mi sento a mio agio»
PEREYRA JUVENTUS SERIE A – «Tanti mi chiamano Maxi, altri Max e altri ancora ‘El Tucu’. Scegliete voi, per me non c’è nessuna differenza». Duttile nei soprannomi, come in campo: Maximiliano Roberto Pereyra ci ha messo poco tempo a conquistare il cuore dei tifosi della Juventus, stregati dal suo spirito di sacrificio, oltre che alle qualità tecniche di cui dispone. «Quando sono arrivato al River Plate – ha spiegato l’ex Udinese ai microfoni di ‘Filo Diretto’, in onda su Juventus Tv – mi hanno soprannominato ‘El Tucumano’, perché Tucuman è la città da cui provengo».
IL SALTO – Questione di settimane, poi Pereyra è diventato uno dei punti di forza del centrocampo bianconero. Merito anche dei compagni: «In effetti in una grande squadra come questa si fa fatica ad entrare, però appena arrivato qua i compagni mi hanno fatto sentire a casa mi hanno accolto bene e questo per me è stato importante. Magari esco più spesso a cena con Morata, Caceres o Asamoah che è il mio compagno di stanza, ma ho legato con tutti, non con uno in particolare».
MODULO – Duttile anche in mezzo al campo, perché il centrocampista argentino può ricoprire moltissimi ruoli: «Deciderà il mister se continuare a giocare così o tornare a giocare a tre, ma la squadra ha risposto bene. Vedevo la partita e mi veniva la voglia di entrare a giocare. Sono entrato 10 minuti, è stato bello e sono contento soprattutto perché volevamo e tre punti e li abbiamo ottenuti, anche se è stata dura. Quanto a me, dal centrocampo in sui mi sento a mio agio, che sia mezz’ala o trequartista poco importa».
AVANTI COSI – Adesso, per la capolista, altro match casalingo. Domenica allo Stadium arriverà il Parma, reduce dal successo sull’Inter: «Siamo sulla strada giusta, la squadra gioca bene e dobbiamo continuare così. L’obiettivo, ovviamente, è vincere, per restare in testa alla classifica».