2014
Pensiamoci prima
Torna la rubrica settimanale di Giorgio Micheletti per Calcionews24!
Derby di Roma: di giorno per ordine pubblico. Derby di Genova: di giorno per ordine pubblico. E così via per tante altre partite della nostra Serie A. Mi sono domandato se è servito davvero a qualche cosa il grande dispendio di energia e soldi imposte alle società di calcio (dai tornelli al biglietto nominale, dagli steward alla costituzione dei gos) che è stato fatto dal dopo Raciti. La morte dell’ispettore di polizia a Palermo è stato lo spartiacque: da allora c’è un prima Raciti e un dopo. Ora questo dopo ha dato frutti? La lezione è servita a qualche cosa? Vedendo i dati relativi alla stagione che si è appena conclusa, sembra di no. Siamo tornati all’emergenza di sette anni fa. I dati parlano chiaro: i violenti hanno reclutato quattromila ultrà in più e in un anno hanno moltiplicato di un terzo il numero dei feriti fuori dagli stadi della Serie A.
La finale di Coppa Italia a Roma tra Napoli e Fiorentina, con la sparatoria che è costata la vita a Enzo Esposito, l’esposizione mediatica di Genny ‘a Carogna e lo striscione vergognoso della prima giornata di questo torneo a Roma (“De Santis santo subito“, in riferimento al tifoso giallorosso accusato della morte dello stesso Esposito) sono solo l’ultimo atto di una stagione che ha visto aumentati del 37% gli incontri con i feriti nelle serie professionistiche. Solo la Lega Pro è in controtendenza con il – 53%.
La maggior parte degli incidenti si verificano quindi in Serie A, con un aumento del 35% di feriti tra i tifosi e dell’80% tra le forze dell’ordine rispetto all’anno scorso. C’è il 20% in più di denunciati ed il +10% di arrestati. Tutto questo nonostante l’aumento delle forze di polizia, passate da 160mila a 180 mila. Sono 5.040 le persone colpite dal Daspo in tutta Italia, quest’anno 2.256. Cifre da brivido,testimonianza di una ripresa dell’escalation di violenza che per ora è ancora lontana dalle cifre del ‘prima Raciti’: infatti prima del 2007 il bollettino di guerra della domenica era tragico, con incidenti che si verificavano in cinque località diverse contemporaneamente. Ora non siamo così ma bisogna aggiungerci per forza di cose un ‘ancora’