Pellegrini sull'abolizione dell'Albo degli agenti: «Ci vuole unità tra noi ex agenti per questo regolamento» - Calcio News 24
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Pellegrini sull’abolizione dell’Albo degli agenti: «Ci vuole unità tra noi ex agenti per questo regolamento»

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Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo regolamento

Dal primo aprile è arrivata una svolta epocale per i prcuratori sporitivi. Sostanzialmente è stato abolito l’albo degli agenti Fifa, intoducendo o rendendo esclusivo il ruolo dell’intermediario. Ogni cambiamento ha bisogno di tempo per essere assimilato e per capirne vantaggi o eventuali svantaggi. La redazione di Calcionews24.com ha approfondito la questione con il noto  (ex) agente Alessandro Pellegrini dell‘Am Sport consulting, agenzia che cura l’immagine e le procure di diversi giocatori dei nostri campionati.

Ieri è entrato in vigore il nuovo regolamento degli intermediari, in che cosa consiste?
«La FIGC, doveva recepire la dergulation sulla materia, messa in atto dalla Fifa, e lo ha fatto approvando un regolamento che contiene alcune novità e tante lacune. Dovrebbe regolamentare la professione di ‘procuratore sportivo»’.

Quali sono i vantaggi o gli svantaggi per voi professionisti?
«I vantaggi sostanzialmente due: la possibilità di iscriversi come persona giuridica e la possibilità di veder riconosciuto il lavoro svolto a favore del calciatore per la società che ne acquisisce i diritti sportivi. Gli svantaggi o lacune sono tanti, forse troppi per un regolamento che deve ancora entrare in vigore: aver cercato in tutti i modi di azzerare la professionalità, limitare i compensi indicando il tetto del 3% su operazioni con società legate al valore del trasferimento,escludendo di fatto i compensi sui ‘parametri zero’. Inoltre trovo poco legale comunicare i compensi lordi sulle operazioni svolte, così, oltre che violare la privacy, si rischia di rendere poco serena la vita sociale dei procuratori sportivi, insomma non ci siamo».

Quali per le società?
«Le società potranno inventarsi intermediari al bisogno, tipo usa e getta, indirizzando i giocatori a prestanome di comodo, creando caos nel caos. Dovranno invece comunicare ogni anno alla FIGC i pagamenti effettuati in favore dei procuratori sportivi al 31 dicembre».

Chi potrà rappresentare, oggi, un giocatore?
«Stando al regolamento chiunque, esclude solo i pregiudicati o interessati al regime restrittivo del 41/bis, sembra uno scherzo ma non lo è. E’ vero che nel nostro Paese esiste una questione morale ma non può essere discriminante solo la ‘fedina penale’. Accesso a tutti, nessun titolo di studio, nessun corso formativo».

C’è il rischio di generare ulteriore caos qundi.
«La Fifa aveva azzerato tutto, in Italia hanno cercato di metterci una pezza creando a mio avviso ancora più confusione. Non erano in grado di regolamentare e quindi hanno liberalizzato ma senza perdere i flussi finanziari che maturavano con l’ex albo degli agenti. Oggi un ex agente con dieci assistiti verserà nelle casse della FIGC 2000 euro. E i mandati potrebbero anche non produrre reddito».

Analizzando l’abolizione del doppio mandato, che vantaggi può trarne l’intermediario?
«Prima era vietato poter percepire due compensi sulla stessa mediazione, quella era una cosa che non stava ne in cielo, ne in terra, era normale nel trasferimento di un assitito, oltre ai suoi interessi si potesse andare incontro a delle esigenze di una società. Fortunatamente oggi si è sanata questa situazione».

Gli agenti Fifa si sono spaccati tra molti contro e pochi pro, perchè?
«Nessuna era contrario ad una riforma, personalmente avrei preferito mantenere alto il livello di professionalità, sinonimo di garanzia per gli assititi calciatori o società. Il risultato di questa riforma invece livella verso il basso e questo non è certo un bene. Gli ex agenti sono divisi? Non lo so, i pochi colleghi che ho sentito sono preoccupati. Oggi però occorre creare una sorta di unità tra gli ex agenti perchè questo regolamento, tra pochi mesi, cosi come previsto dal suo interno, potrà essere rivisto e corretto, divisioni e azioni individuali non servirebbero a nulla».

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