2020
Pellegrini: «Abbiamo voglia di giocare ma prima la salute. Sul taglio degli stipendi…»
Lorenzo Pellegrini ha parlato a Il Tempo del possibile ritorno in campo e del taglio degli stipendi dei calciatori. Le sue parole
Lorenzo Pellegrini ha parlato al quotidiano Il Tempo del possibile ritorno in campo dopo che l’emergenza Coronavirus sarà alle spalle e del taglio all’ingaggio dei giocatori.
RIPARTENZA – «Penso che ovviamente la salute e la sicurezza siano le cose più importanti da valutare in questo momento. È stato giusto fermare, allo stesso tempo ritengo che noi giocatori dobbiamo essere disposti a ricominciare quando le cose saranno rimesse in sicurezza, in modo da non rischiare né noi, né te nostre famiglie e nessun altro. Dobbiamo dare la nostra autorizzazione a far ripartire il campionato: è questa l’intenzione che ho avuto modo di capire dai nostri compagni e dagli altri colleghi. Abbiamo voglia di giocare e credo che se tornassero le partite potremmo tenere un po’ di compagnia alle persone che devono rimanere a casa in questo momento così difficile. Sarebbe una piccola buona notizia da dare alle famiglie è a tutti gli appassionati di calcio».
TAGLIO STIPENDI – «Siamo in costante contatto con la società che ci tiene aggiornati su tutte le riunioni e decisioni che si stanno prendendo. internamente alla squadra ci siamo messi a parlare e confrontarci fra di noi per trovare la soluzione migliore. Questo però è ancora un argomento che preferisco mantenere riservato perché né noi né la società abbiamo ancora comunicato nulla sulla nostra decisione. Quando sarà il momento, lo spiegherà la Roma».
PARTENZA GIOCATORI – «Sono rimasto piuttosto stupito di quello che è successo in altre squadre. Per quanto riguarda noi, ne abbiamo parlato con i compagni tramite una video-chiamata di gruppo e tutti si sono messi a disposizione per fare quello che la società ci ha chiesto, cioè di rimanere a casa senza fare grossi spostamenti. Sono contento perché lo trovo rispettoso non solo nei confronti del club, ma pure di tutti gli italiani rinchiusi dentro le loro abitazioni».