2014

Pellè: «Io, lo stallone italiano che fece infuriare Van Gaal»

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L’attaccante del Southampton si racconta: «Tanti gol? Merito della fiducia dello staff tecnico»

ITALIA PELLÉ SOUTHAMPTON – «Mi sto trovando bene, il primo mese è stato impegnativo, anche se io non sento molto la distanza da casa. Diciamo che oggi, dopo aver segnato qualche gol, mi sento meglio. È una bella città, ma devo ancora visitarla per bene». Intervistato dai microfoni ufficiali della Figc, Graziano Pellè, attaccante leccese, svela alcuni retroscena sul suo presente, il Southampton, e il passato olandese, diviso tra AZ Alkmaar e Feyenoord.

LO STALLONE – 55 gol in 65 partite con la maglia del Feyenoord gli sono valsi l’appellattivo di ‘Stallone Italiano‘: «Sì, confermo, ma non so nei dettagli perché mi chiamino stallone… Quanto al campo, ho avuto la fortuna di godere della fiducia dello staff tecnico, che io ho ripagato a suon di gol. Aneddoti? Ai tempi dell’Az Alkmaar, con Van Gaal , il mio allenatore, stavo parlando dei numeri di maglia. A me piace molto il 9, perché ricorda l’attaccante puro. Ma nè quello nè il 18 o il 19 erano disponibili, così Van Gaal mi propose il 90 o il 99. Numeri troppo alti per me… Dopo qualche minuto di discussione, e dissi: ok allora non firmo. Lui si alzò arrabbiatissimo e urlò al mio agente: ma come si permette questo ragazzo? È un grande allenatore».

CUCCHIAIO – Quando ancora giocava con la maglia del Parma, Pellè si fece notare, proprio in Olanda, per un cucchiaio su rigore, segnato al Portogallo: «Feci una scommessa con Montolivo e Chiellini, ero molto teso ma alla fine tuttò ando per il meglio. Il ballo? Piaceva molto a mia mamma, feci coppia con mia sorella. Primo gol? Spero di riuscire a segnarlo molto presto».

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