2014

Paulo Dybala: la Joya destinata a brillare nel firmamento del calcio

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Il protagonista della settimana: Paulo Dybala. Tutti i numeri dell’argentino corteggiato dall’Italia e dai grandi club

Dici Palermo e dici Sud America. In terra sicula sono stati molti e probabilmente saranno ancora tanti i sudamericani allevati, adottati, coccolati e lanciati nel grande calcio (basti pensare a Cavani e Pastore) e uno di questi è indubbiamente Paulo Exequiel Dybala, attaccante argentino con triplo passaporto (quello polacco e quello italiano grazie alla nonna materna) nato a Cordoba il 15 novembre 1993. Ha iniziato a giocare nel Newell’s Old Boys, ha proseguito nel Santa Fe. Poi è stato tesserato dall’Instituto, che gli ha garantito vitto e alloggio presso il suo centro sportivo. Ha perso il papà quando aveva quindici anni. Dybala, soprannominato la Joya, il gioiello, sogna di ripetere le imprese di due illustri predecessori: Mario Alberto Kempes e Osvaldo Ardiles, campioni del Mondo nel 1978 con l’Argentina del ct Luis Cesar Menotti. C’è chi lo paragona (con le dovute proporzioni) a Leo Messi, chi a Sergio Aguero ma lui non vuole sentire confronti: «Io sono Dybala e voglio essere solo Dybala». Faccia da ragazzino, pensiero e velocità di pensiero da campione affermato. Dybala è bambino precoce e a 18 anni batte quattro record: è stato il più giovane a segnare un gol battendo il record di Mario Kempes, è stato il primo a giocare 38 partite consecutive in un campionato professionistico del paese battendo nuovamente Kempes, è stato il primo a segnare due triplette in un campionato ed è andato in rete per sei partite di campionato consecutive (dalla 22ª alla 27ª giornata). Questi numeri non sono passati inosservati e Gustavo Mascardi, impresario sudamericano, chiama Sean Sogliano, allora direttore sportivo del Palermo. Il ds decide di seguire il consiglio e dice al capo degli osservatori, Cattani, di seguire da vicino Dybala. L’Instituto cede il cartellino dell’attaccante a Mascardi che ha già l’accordo con Zamparini. Sul ragazzo c’erano già tanti grandi club, tra cui l’Inter, ma il Palermo è stato più veloce e ha acquistato così Dybala versando ben 12 milioni di euro. Una cifra importante che ha permesso ai rosanero di ingaggiare Paulo dopo i 17 gol con l’Instituto.

DUE ANNI DI AMBIENTAMENTO – Dybala arriva in Italia e il debutto non è dei migliori. Infatti ci vogliono 12 giornate per vedere il nome di Dybala sul tabellino dei marcatori. Dopo 5 panchine e tanti scampoli di partita, la Joya segna il suo primo gol nel nostro calcio l’11 novembre 2012 contro la Sampdoria (chiuderà la gara con una doppietta). I gol, al termine della stagione 12/13 saranno solo 3 (il terzo segnato al Barbera contro la Lazio alla 21° giornata) e a complicare l’avventura italiana di Dybala arriva anche la retrocessione in serie B del Palermo. Fino a quel momento Dybala è un talento ancora del tutto inespresso. Il talento c’è, c’è sempre stato ma l’argentino non ha fatto vedere ancora nulla. Sulla panchina dei rosanero arriva Gennaro Gattuso che alla sua prima conferenza elogia il talento cristallino di Dybala: «E’ un giocatore che è due pagine avanti nel manuale del calcio, ma bisogna fargli scattare qualcosa nella testa. Lui fa cose che io da giocatore non potevo nemmeno pensare, lui è classe pura, non può non fare bene per i colpi che ha e per il calcio che può giocare. Lo conoscevo, ma dal vivo mi ha colpito. Però gli dico sempre che deve svegliarsi. Anche noi dovremo metterlo nelle condizioni di sfruttare il suo potenziale. Paulo è un giocatore vero, uno coi colpi. Deve metterci più cattiveria. Lui non potrà mai fare il centrocampista difensivo, ma deve metterci qualcosa in più nel cambio di passo». Le cose a Gattuso non vanno bene (verrà esonerato), al Palermo vanno molto meglio (con Iachini in panchina i rosanero vincono il campionato cadetto battendo ogni record, tornando così in serie A) ma il talento di Dybala non brilla ancora del tutto. L’argentino infatti colleziona 28 presenze e 5 gol in serie B. Poche, considerando il valore dell’attaccante ma paradossalmente i campioni, i giocatori veri, hanno bisogno dei grandi palcoscenici per esaltarsi e la stagione in corso, quella 2014/2015 può essere quella del grande salto.

LA CONSACRAZIONE – Il Palermo punta tutto su Dybala e la Joya, maggiormente responsabilizzata, risponde alla grande. Si parte dalla Sampdoria e Dybala si sblocca subito realizzando il primo gol della stagione. Una stagione, fino a questo momento, ricca di soddisfazioni: 12 partite giocate, tutte da titolare, 1051 minuti in campo con 5 gol realizzati (tre di pregevole fattura) e la consacrazione alla Scala del calcio. Domenica 2 novembre, ore 20:45. Milan-Palermo. Luci a San Siro ma a brillare è l’estro di Dybala. Il calciatore ex Instituto mette in mostra tutto il suo talento impreziosendo la vittoria dei rosanero con uno splendido gol: Dybala se ne va in campo aperto, resiste al ritorno di Zapata e con il suo mancino manda il pallone sull’altro palo dove Diego Lopez non può arrivare. Applausi. Solo applausi a scena aperta. La scena che questo ragazzino classe ’93 si è appena preso. Dybala si ripeterà due giornate dopo segnando un altro gran gol con il suo mancino a Mattia Perin, portiere del Genoa. La partita viene giocata di lunedì sera e viene trasmessa in Inghilterra. Un grande ex terzino del Manchester United Phil Neville, attuale collaboratore dei Red Devils, guarda la partita e al termine twitta così: «Che giocatore ho visto ieri sera! Un giocatore che diventerà una stella del Palermo e dell’Argentina: Dybala, Segnatevi questo nome!!». Un’altra bella soddisfazione per Paulo, un’altra testimonianza dell’avvenuta consacrazione di Dybala.

I NUMERI – Dybala è giocatore completo e concreto. In questa stagione, nelle sue 12 presenze con la maglia del Palermo, l’attaccante ha tirato verso la porta avversaria per 20 volte, di cui 14 nello specchio con una percentuale del 41,2% (Tevez ad esempio ha il 50%, Icardi il 42,4, Totti il 36,4), ha creato 17 occasioni da gol, ha segnato 5 dei 13 gol del Palermo, ha sfornato anche 2 assist per i compagni ed è finito solo una volta in fuorigioco. Segna un gol ogni 203 minuti e sicuramente deve migliorare nella realizzazione dei gol facili, deve aiutare di più la squadra in fase di non possesso ma Iachini sotto questo aspetto sta lavorando tanto con il ragazzo (38 i palloni recuperati) ma nonostante un fisico non proprio imponente, Dybala ha vinto l’87,5% dei contrasti e ha subito 27 falli perchè non è facile rubare la palla all’attaccante di Cordoba. Un metro e 68 di puro talento.

ARGENT…INO VIVO – Fino a oggi Dybala, in Italia, ha segnato 13 reti, 8 in Serie A, 5 in questa stagione (eguagliato il suo record di gol italiani fissato lo scorso anno in B, superato il suo numero di gol in una stagione in massima serie, 3). e ha attirato su di sè le attenzioni dei grandi club e della nazionale italiana ma lui è argentino e vuole aspettare la chiamata di quella che sente essere la sua vera Patria. Ragionamento coerente. Ragionamento da grandi. Ragionamento da Joya destinata a brillare per sempre nel firmamento di stelle del calcio mondiale.

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