2017
Pato scoop: «Milan, non fu Barbara a trattenermi. Poi me ne andai io»
Pato e l’addio al Milan… Nel corso di una intervista l’ex attaccante rossonero torna sui suoi trascorsi in rossonero e svela dei retroscena. Un sassolino? «Con Allegri zero rapporti, ma i vincenti creano empatia»
Poteva essere uno dei nuovi fenomeni del calcio mondiale, se solo il suo fisico avesse retto. Alexandre Pato da quattro mesi circa è l’attaccante dei cinesi del Tianjin Quanjian di Fabio Cannavaro, ma resta prima di tutto italiano dentro. L’ex attaccante del Milan porta ancora dentro i colori rossoneri, anche se non direbbe mai di no ad una proposta dell’Inter. Tornare indietro nel tempo per capire come sono andate le cose qui in Italia può essere utile per comprendere meglio perché Pato non è mai esploso a Milano. «Silvio Berlusconi per due volte ha cercato di trattenermi. La prima nel gennaio 2012. Non andare al Paris Saint-Germain non fu una mia scelta. Barbara (Berlusconi, all’epoca la sua compagna, ndr) mi disse che suo padre voleva parlarmi, il presidente mi chiamò mentre facevo colazione e mi disse: “Tu non andrai via, sei il nostro simbolo”. Lo rispettai».
Alla fine però, un anno dopo, Pato ha dovuto salutare il Milan per tornare in Brasile. La motivazione? Prima di tutto fisica, confessa il giocatore a La Gazzetta dello Sport. L’attaccante non nasconde che buona parte dei suoi infortuni potessero dipendere dal Milan.
Pato: via dal Milan per curarsi
«Continuavo ad avere problemi fisici. Per Berlusconi ero sempre incedibile, ma andai da lui e lo convinsi. Gli dissi che era per il mio bene. Dovevo ritrovare fiducia nel mio corpo – spiega Pato – . Qualcuno, anche nel Milan, mi disse che non sarei più riuscito a giocare, ma io sapevo che non era così. Per questo sono andato via. Dovevo cambiare modo di allenarmi e i tempi di recupero. Al Corinthians in venti giorni mi hanno modificato la preparazione e ho ricominciato a stare bene». Il suo nome resta legato ad uno dei flop del passato milanista (qui tutti gli altri: Milan, tutti i flop più recenti in attacco), anche se di cose positive Pato ne ha fatte vedere. Ora che il Milan è cinese, il brasiliano vede un futuro migliore per l’ex squadra, pure se ammette di non conoscere la proprietà rossonera.
Il rapporto con Massimiliano Allegri, in Italia, non era dei migliori però… «Il nostro era solo un rapporto giocatore/allenatore, zero contatti fuori dal campo. Però i più vincenti, anche in Europa, sono quelli che creano empatia con i loro uomini. Ancelotti ne è la dimostrazione». Il futuro, potrebbe essere all’Inter? «Perché no. Sono un professionista».