2018

Più che Pastore, all’Inter serve ritrovare il gregge

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Più che di un Pastore Inter e Spalletti hanno bisogno di altro: la compattezza del gruppo, il gioco di squadra che ha portato in alto i nerazzurri

Si parla di Javier Pastore all’Inter, ma probabilmente non è quella la soluzione a tutti i problemi dei nerazzurri. Luciano Spalletti deve evitare che il girone di ritorno interista sia la brutta copia degli ultimi due campionati, in cui l’Inter è crollata e ha perso punti per tornare nelle coppe. La Champions League è l’obiettivo stagionale, la paura dei tifosi è che sfumi anche quest’anno. Sembra che Pastore possa essere la panacea dei mali dell’Inter, però Spalletti ha perso qualcosa. Ha perso quel gioco frizzante ma cinico che aveva contraddistinto la sua squadra nella prima parte di campionato. I detrattori parlavano di fortuna, ma l’Inter giocava molto meglio. Le trasferte di Firenze e Ferrara hanno certificato che c’è una grossa difficoltà nella manovra e in avanti il solo Icardi non può diventare sempre il salvatore della patria.

Pastore è un gran giocatore e potrebbe dare una mano all’Inter, ma non è un semplice elemento a stravolgere il gioco di Spalletti. Va trovata prima di tutto quell’unione, quell’organizzazione di squadra che aveva fatto tremare tutta Italia e, per poco, non era riuscita a sbancare l’Allianz Stadium. Da quel momento in poi, il declino. Sono arrivati Lopez e Rafinha e sono ottimi prospetti per puntellare una rosa corta, ora però Spalletti deve lavorare sul gioco e sulla mentalità dei suoi. Più che un Pastore, si può dire che serve ritrovare il gregge dei nerazzurri: con la compattezza giusta e rimanendo dentro la partita per novanta minuti, quest’Inter può tornare a fare belle cose.

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