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Parolo su Inzaghi: «Lui è istinto, ricordate quando a Kiev è caduto per esultare?»
In un’intervista Marco Parolo racconta Simone Inzaghi, sui ex allenatore all’epoca della Lazio e ricorda l’episodio di Kiev
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Marco Parolo racconta Simone Inzaghi, che lo aveva allenato ai tempi della Lazio. Ecco le sue parole.
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ESORDI – «Bastava guardarlo in faccia per capire che quelle sette partite erano una questione di vita o di morte. Vive d’istinto, ma quel giorno ce l’aveva scritto in faccia: ‘io sarò l’allenatore della Lazio’. Ricordo la prima a Palermo: 3-0 per noi. Era così contento che non so spiegare. Poi la Fiorentina all’ultimo turno: gara ininfluente, perdiamo 4-2, era l’addio di Klose. Alcuni di noi avevano già la testa all’Europeo. Lui la sentiva come un Mondiale e ci rimase male. Questo per farle capire che tipo è».
IL CARATTERE – «Istinto. Lo vedi dalle esultanze o dai gesti. Contro la Juve è lui che sposta Marusic per fargli battere la rimessa in avanti. Da lì il gol di Caicedo. L’esempio più bello è Kiev: de Vrij segna il 2-0, lui scivola sulla pista d’atletica e poi si rialza come se nulla fosse. Inzaghi è questo. Sa capire i momenti dei giocatori».