2014
Parma, Lucarelli chiama Giovinco: «Spero torni»
Il difensore crociato ha analizzato il momento positivo della squadra.
PARMA LUCARELLI – Nonostante la non più giovane età, Alessandro Lucarelli sta vivendo una stagione indimenticabile. Lo stesso può dirsi del Parma, che sta volando in campionato. Eppure il difensore crociato è stato vicino all’addio in estate: «E tutti sanno che Livorno è un punto debole… Ho avuto una proposta, l’ho valutata, alla fine ho rifiutato. Voglio chiudere a Parma, una seconda casa per me. E’ stata la scelta migliore. Abbiamo avuto una partenza un po’ così, serviva tempo per trovare l’amalgama. Poi siamo venuti fuori: i giocatori sono importanti, la squadra è buona. Donadoni? Avevo lavorato con lui a Livorno. Ci ha cambiato la mentalità. Prima ragionavamo da provinciale che pensa solo a salvarsi, che va in trasferta a cercare il pareggio. Ora ce la giochiamo dappertutto ed è un messaggio che arriva chiaro alle nostre avversarie. E’ molto bravo a gestire il gruppo, nella coerenza delle scelte non crea figli e figliastri. Anche chi sarebbe inamovibile, se non va bene… Fa sentire tutti importanti, pure chi giocano meno. E la controprova sono i gol, tanti sono arrivati da chi è subentrato. C’è sana concorrenza, gioca chi lavora bene in settimana», ha dichiarato Lucarelli ai microfoni di “Tuttosport”.
PALETTA – E poi ha parlato di Gabriel Paletta, applaudito a Madrid: «Non è stata una sorpresa per me, giochiamo a fianco e lo conosco molto meglio di altri. Era la prima volta, in una Nazionale nuova. Poteva essere teso invece è stato freddo, con faccia tosta. Un’emozione per me, è sempre bello vedere un tuo compagno lì. Gabriel è migliorato tanto da quando è arrivato. E’ un tipo stranissimo: sembra sempre incazzato, invece è il primo a scherzare».
GRUPPO E OBIETTIVI – Lucarelli ha parlato poi di alcuni compagni e di obiettivi: «Cassano? Quello che ci dà in pochi potrebbero darlo, in campo come nello spogliatoio. Ora i talenti restano? Biabiany ha rifiutato la Lazio, la Roma voleva Paletta, Amauri aveva richieste dall’estero. Qui ci sono un progetto serio, una società che funziona, un centro sportivo fantastico. E si vive bene. Una realtà di provincia che sa scovare talenti e venderli. Si vive per questo: cessioni, plusvalenze. Europa League? Ci proviamo, giocandocela con tutti. Vedo unità di intenti: società, squadra, tifosi. Sarebbe meraviglioso per Parma, l’anno prossimo possiamo reggere due competizioni. Già quest’anno la rosa era ampia».
I VOTI – Lucarelli poi ha concluso affrontando diversi temi: «Verona? Non è più una bella sorpresa: siamo a marzo, è una realtà. Loro sono bravi, però se facciamo il nostro… Allenatore più importante per me? Non dico Donadoni, per non passare per lecchino… Dico Mazzarri: a Reggio Calabria c’era un rapporto quasi padre-figlio. E’ quello che mi ha aiutato a migliorare di più. Quale compagno vorrebbe riavere? Giovinco è stato quello che ha dato di più a livello tecnico, ha fatto la differenza con la qualità. Sarebbe bello tornasse. Futuro in panchina? Sto talmente bene ora, penso a giocare. Mi piacerebbe restare a Parma, in un’altra veste. Ma mi godo il momento».