2015
CdS: Parma, la Serie B o l’addio alla città
Due ipotesi per il club in caso di fallimento: in Serie D ciao Tardini
Anche oggi sarà una data cruciale per il Parma: i ducali, tifosi, dirigenti e giocatori, si incontreranno al di fuori del tribunale per provare ad accelerare i tempi per il fallimento del club. Ora che Manenti è di fatto sparito, l’obiettivo è chiaro: mettere fretta la giudice affinchè nomini un curatore fallimentare al più presto, in maniera tale da mettere il club all’asta entro la fine di questa stagione o l’inizio della prossima. Per il momento, scrive il Corriere dello Sport, restano solo due ipotesi: la Serie B oppure la Serie D, nessun’altra.
VIA DA PARMA – Per quanto riguarda la prima, serve un imprenditore che prenda la squadra all’asta entro pochi mesi (cosa evidentemente difficile) e che abbia la disponibilità economica per pagare l’enorme debito della società, che si avvicina pericolosamente ai 200 milioni di euro. Un imprenditore ricco quindi, e si fa il nome di Zanetti. La seconda ipotesi è chiara: se il Parma non fa in tempo ad iscriversi in Serie B, ripartirà dalla D, a quel punto la squadra dovrà salutare il Tardini, perchè l’impianto è attualmente troppo costoso per una squadra dilettantistica, dunque l’ipotesi è quella di un trasferimento nella vicina Noceto.