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Parma, il rilancio passa dal derby della Cisa e dai 100 giorni di Krause

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Il Parma sfiderà lo Spezia nel derby della Cisa. Una gara da non fallire. Con un presidente Krause in più al fianco dei suoi

Dopo l’ennesima occasione sciupata, il Parma si affaccia al ‘derby della Cisa’ contro lo Spezia con un pizzico di ottimismo in più anche se le notizie che arrivano dall’infermeria non sono certamente positive (lesione di 1 grado del muscolo semimembranoso sinistro per Gervinho, lombalgia per Zirkzee, entrambi salteranno la gara di La Spezia). Proprio Gervinho si è reso protagonista, insieme a Kurtic, di alcuni episodi che non sono piaciuti a Roberto D’Aversa, che ha escluso i due giocatori dalla gara con l’Udinese, mandandoli in tribuna. Chiaramente ci sono dei motivi comportamentali alla base della decisione di D’Aversa, che li ha reintegrati dopo un chiarimento e una multa che la società comminerà ai due. Per l’ivoriano doppia punizione perché è stato declassato e non sarà più vice-capitano. Era pronto a rientrare con lo Spezia per provare a riconquistare la fiducia dei suoi ma un nuovo stop muscolare lo costringerà ai box.

Spezia-Parma: non firmare per il pari. E con la spinta di Krause

La sfida di domani (fischio d’inizio alle ore 15) sarà importantissima per lo Spezia, fondamentale per il Parma. Un pareggio potrebbe andare bene ai padroni di casa ma non per i ducali che hanno interrotto la brutta serie di sconfitte (4 consecutive, 9 nelle ultime 11 gare) ma non vincono dal 30 novembre, da Genoa-Parma 1-2. Ora il ritorno in Liguria, nel derby della Cisa. Vietato firmare per un nuovo pareggio. Bisogna approfittare, anche per un aspetto psicologico, del rinvio del match del Torino: portarsi momentaneamente a -3 dalla zona salvezza, anche se i granata avranno una sfida da recuperare, può essere importante per la truppa di D’Aversa. Ogni segnale positivo, in un momento del genere, deve essere visto sotto una luce nuova e diversa. Per provare a dare una svolta alla stagione. Con Krause al fianco del club: il presidente, per i prossimi 100 giorni, sarà in Italia al fianco della sua squadra. Perché nulla deve essere lasciato al caso.

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