2015
Parma, Donadoni: «Situazioni tragicomiche. Macalli…»
Il tecnico prende posizione: «I soldi non ci interessano, quello di ieri è un decreto salva calcio»
«Non si può essere contenti, nella misura in cui le cose sono andate in questo modo. In virtù di tutto quello che è successo, non possiamo essere felici. Si è evidenziato un particolare – i milioni di euro – che a noi non interessano: vogliamo che questo non accada più e per rendere possibile ciò il regolamento deve cambiare». Roberto Donadoni, intervistato dai microfoni di Radio Deejay, ha parlato del momento a dir poco caotico che il Parma sta vivendo: «Tutto sommato Manenti ha ancora una possibilità per redimersi, per cui non è giusto giudicarlo. Il discorso è a monte, se mai. Queste sono situazioni tragicomiche. A Tavecchio ieri ho fatto l’esempio della Nocerina, che ha dovuto giocare per forza. Mi è piaciuto ciò che ha detto il presidente, che è intenzionato a rivedere questa cosa».
SENZA PESO – «Non è possibile – prosegue Donadoni – che categorie come giocatori, allenatori e arbitri non possano influenzare nulla. Non possiamo che avere la fiducia che qualcosa accada davvero, a noi non cambia nulla: non è che giocando domani ci pagheranno. Non è una questione di denaro e a Macalli dico che ne ho sette di Ferrari, nella mita ho fatto qualcosa e me le sono guadagnate. Chi guadagna 1500/2000 euro al mese merita rispetto e deve essere retribuito. Abbiamo avuto fiducia e spalmato in là i pagamenti, con la speranza che la situazione rientrasse. Ho uno staff all’altezza e vi dico che gennaio e febbraio sono stati mesi devastanti: si parlava di tutto, tranne che di calcio. Quello che hanno fatto questi ragazzi non l’ha mai fatto nessuno. Decreto salva Parma? No, decreto salva calcio e salva dignità»».