2014

Parma, Donadoni: «Dobbiamo essere bravi a mantenere questo percorso»

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PARMA DONADONI – Roberto Donadoni, allenatore del Parma delle meraviglie, sesta forza del campionato italiano insieme all’altra rivelazione di questa stagione, il Verona di Mandorlini, ha parlato ai microfoni di “Radio Anch’io Sport“, trasmissione radiofonica in onda su “Radio Uno“.

LE DICHIARAZIONI – Così Donadoni: «Il Parma tornato tra le grandi? Non lo so se sia tornato, noi stiamo facendo il nostro cammino, ogni partita è complicata e bisogna guadagnarsi tutto sul campo ma sappiamo che non è facile. Ci sono ancora tanti punti in palio e noi cercheremo di fare il meglio possibile per mantenere questa posizione fino alla fine. Noi in Europa? Viviamo alla giornata, ci sono sempre i 3 punti in palio e questi 3 punti fanno fare salti enormi in classificia. Noi non vogliamo parlare di Europa per scaramanzia o per altro ma sappiamo che è molto difficile e vogliamo guardare avanti di partita in partita. Parma oasi felice? Le pressioni arrivano dall’esterno, tutto può essere paragonato quando una squadra gioca in casa e si sente in dovere di fare meglio per i propri tifosi rispetto a una gara in trasferta, qui c’è un pubblico esigente, ad esempio ieri i nostri tifosi erano tantissimi ma ad esempio qualche settimana fa con il Catania si aspettavano la goleada contro il fanalino di coda, non vinci, e ti fischiano, anche giustamente. Abbiamo un gruppo di ragazzi che non è facile da trovare, c’è uno zoccolo duro importante, Lucarelli ad esempio non è più un ragazzino ma l’esempio che dà e l’impegno che ci mette è importante e influisce sugli altri. Il Verona? E’ una tappa del nostro cammino, giochiamo contro una squadra che ha i nostri stessi punti con una partita in più, è bello arrivare in questo momento del campionato e misurarsi con un’altra realtà che sta facendo un campionato importante e, non lo dico per mettere le mani avanti, il risultato di domenica non influirà sul giudizio del campionato del Parma e del Verona. La società? Io credo che il rapporto con la società e avere uno staff come quello che ho io sono una ricetta importante per fare bene. Paletta e Parolo in Nazionale? Sono loro che dimostrano di meritare la convocazione sul campo e mettono in campo tutte le loro qualità, come Cassano, Mirante, non lo dico per suggerire ma sono due calciatori che si stanno mettendo in mostra in questa stagione. Paletta non è inferiore a nessuno e può giocare con tutti i calciatori convocati in nazionale. Il codice etico? C’è e deve essere applicato. Futuro? Io cerco di essere me stesso, io non voglio insegnare niente a nessuno ma cerco di trasmettere le mie esperienze e tutto il resto per me è fatica enorme. Richieste straniere? Attualmente no, ma mi auguro che attraverso il lavoro accada. Milan? Nessuno può permettersi di dire no alle grandi squadre ma io voglio vivere al meglio il presente. Se è fatta per la Juventus? Direi che ci siamo quasi, ieri soffrendo, non meritando quel risultato ha fatto capire tante cose».

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