2014
Parma, Donadoni: «Cassano non può passare inosservato»
PARMA DONADONI CASSANO – Roberto Donadoni ripropone la candidatura di Antonio Cassano per una maglia azzurra, in vista dei Mondiali che si giocheranno, ormai, tra soli cinque mesi. L’allenatore del Parma, intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha fatto capire che le ultime prestazioni dell’attaccante barese, se verranno ripetute per il resto della stagione, consentiranno a Cassano di giocarsi fino alla fine una convocazione per la kermesse iridata in programma in Brasile.
L’OSSERVATO – «E’ inutile girarci attorno – ha esordito Donadoni – : lui sa che se continua a segnare e a giocare a questi livelli non potrà passare inosservato. Ma ora è presto, anzi controproducente, affrontare il discorso. Lasciamolo tranquillo e ne riparleremo tra due mesi. Chi è stato bravo a gestire la situazione? Non io, i compagni sono stati bravi: grazie a loro non si è creata nessuna tensione nel gruppo. L’età non conta, l’importante è mettersi sempre in gioco. A 36 anni si può perfezionare la capacità di leggere certe situazioni, di gestire per esempio il possesso palla. Lucarelli ha sempre segnato, ora che è anche al top della condizione tuto gli riesce meglio».
NO AL MERCATO – Donadoni ha detto anche la sua, in maniera molto aggressiva, sul mercato di gennaio: «Lo trovo un’assurdità, certe voci disturbano, impediscono di lavorare bene, agli allenatori e anche ai giocatori. Se temo di perdere qualcuno? Non vivo sulla luna, le cose si fanno se c’è un accordo tra società e staff tecnico, mai all’insaputa. A volte sono scelte dolorose, non è un periodo facile per nessuno. Egoisticamente, come allenatore vorrei avere tutti con me. Parolo e Paletta? Restano».
L’OBIETTIVO – Si parla, con Donadoni, anche degli obiettivi che il Parma può raggiungere: «Ogni allenatore porta avanti la sua filosofia, il suo modo di essere e la squadra rispecchia il carattere di chi la guida. L’ambiente aiuta: Parma apprezza il calcio propositivo. Dove si può arrivare? L’obiettivo è stare attaccati al settimo posto, migliorarsi rispetto a un anno fa. Qualche sassolino tolto dalla scarpa? Guardate che non cerco rivincite, non devo misurarmi con nessuno. So che ora che le cose vanno bene chi parla male di me sta zitto, ma so anche che mi aspetta al varco».
QUALE NAZIONALE – Donadoni risponde anche alla domanda sulle critiche ricevute quando era alla guida della Nazionale: «Mi fa ridere anche questa. Non sono diventato c.t. di punto in bianco, avevo già lavorato in diverse squadre. Era un momento particolare e da quella esperienza ho avuto grandi motivazioni. Le critiche le accetto, dimentico quelle gratuite».