2014

Parma, Doca diserta la conferenza stampa: «Trattativa non ancora conclusa»

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L’imprenditore piacentino: «Il presidente è ancora Ghirardi»

Si infittisce sempre più il mistero legato alla cessione della maggioranza delle azioni del Parma. Quando tutto sembrava già definito – l’addio di Ghirardi, con il passaggio del testimone a Pietro Doca, imprenditore piacentino -, l’operazione si è arenata. Ma se, nella giornata di ieri, Tommaso Ghirardi sembrava aver fugato ogni dubbio, confermando la conclusione della trattativa (QUI la notizia), oggi c’è stato un nuovo dietrofront.

IO DISERTO –  Attraverso un comunicato, infatti, Pietro Doca ha voluto chiarire la situazione: «Non esiste alcun atto ufficiale, non è stata firmata alcuna compravendita. Ad oggi non sono alla guida del club Parma Calcio, non sono il proprietario e non sono il presidente della società Emiliana, come invece è stato scritto sugli organi di informazione. La trattativa verrà ufficialmente conclusa se ci saranno i giusti presupposti. Pertanto al momento non intendo partecipare ad alcuna conferenza stampa ma ne verrà indetta una quando e se verrà stipulato il passaggio di proprietà tramite atto notarile di compravendita della società Parma F.C.».

INFO PERSONALI – E dopo aver chiarito che non prenderà parte alla conferenza stampa di domani (nella quale, teoricamente, si sarebbe dovuto annunciare il passaggio di proprietà), Doca, fa chiarezza sulle proprie origini: «Al solo scopo di tutelare la mia stimata attività di oreficeria in Piacenza, che ha rapporti con importanti clienti, mi rivolgo ai giornalisti che hanno divulgato informazioni con tono che definirei insidioso contribuendo a creare un’immagine ambigua del sottoscritto. Al fine di evitare errate interpretazioni, tengo a precisare che dall’età adolescenziale ho vissuto in una stimata e benestante famiglia lodigiana, famiglia di orefici dal 1947. Al mio fianco è da sempre presente il mio padrino Giuseppe Novazzi (farmacista) e la mia madrina Danila Rizzi (orefice). Si tratta di una famiglia meravigliosa alla quale va il merito di quello che sono diventato oggi. Il cognome Doka divenuto Doca? Anni fa si è dunque  ritenuto necessario trascrivere all’anagrafe del Comune, con atto della Prefettura, l’identificazione del cognome Doka in Doca proprio per non dare adito a sbagliate interpretazioni, ed è stata definita con atto pubblico l’identificazione e la riconducibilità alla stessa persona». 

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