2009

Parma, Crespo: “Rimarrò vicino al calcio al termine della carriera”

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L’attaccante del Parma, Hernan Crespo, sarà  sicuramente uno dei più esperti presenti nella rosa dei gialloblù per la prossima stagione, e dalla sala stampa del ritiro dei ducali ha rilasciato alcune dichiarazioni per parlare del suo stato di forma personale e di quello della squadra in genere: “Ritengo che questa sia una cosa abbastanza normale: bisogna faticare adesso per sentirsi bene dopo. Però è bello e divertente fare parte del gruppo e vedere che si lavora con serietà . Poi è chiaro che la freschezza e la brillantezza in questo momento non ci sono, ma arriveranno – si legge sul sito ufficiale -. Indipendentemente dal lavoro che uno fa, credo che siano fondamentali coesione e lavoro di sinergia, ed andare in ritiro fa in modo di conoscersi non solo come giocatori ma a livello personale. Credo che sia un fatto soprattutto mentale, perchè giochiamo in Serie A , perchè sicuramente ci saranno momenti non facili. Sapere qualcosa del proprio compagno a livello personale, oltre alle caratteristiche individuali a livello di gioco, credo sia molto utile in certi momenti. Ed è per questo che si parla del gruppo: non siamo tennisti, non giochiamo a golf, pratichiamo uno sport di gruppo, ed abbiamo bisogno di tutti. Indipendentemente da tutto, la base di tutto sta nell’avere fiducia in se stessi. Io non voglio nemmeno prendere in considerazione l’idea di cominciare male. In un campionato come quello italiano alla lunga questo atteggiamento paga. Io credo che giocare rasoterra e voler essere protagonisti, alla lunga paghi. Sono convinto che partiremo bene e che faremo bene. E’ chiaro che ci vogliono tanto equilibrio e tanta concentrazione, soprattutto a livello difensivo quando si attacca, perchè ci vuole supporto, e tanta predisposizione da parte degli attaccanti a dare una mano ai compagni quando si difende. Questa coesione è fondamentale: se ognuno si prende le proprie responsabilità , sicuramente andremo avanti. E’ vero che la vittoria ti porta ad avere più fiducia in te stesso, ma i grandi giocatori hanno fiducia indipendentemente da tutto e tutti. Cosa farò dopo il calcio? Sinceramente non lo so: la cosa certa è che mi vedo molto vicino al calcio, che è la mia passione. Mi piace molto l’idea di allenatore come mi piace l’idea di fare il dirigente. Ma adesso è presto. Vialli una volta ha detto di essere un allenatore atipico: per allenare ha bisogno di sentire qualcosa nei confronti della squadra. Io sono così. Andare a fare esperienze in giro tanto per farle non mi va. Mi piace vedere e parlare di calcio. Ho già  fatto il corso Uefa B a Lecco, quando giocavo all’Inter, e perciò potrei allenare in Serie D o nel Settore Giovanile.”

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