Paradosso mazzarriano: un solo attaccante a disposizione e miglior attacco, l’opposto in difesa - Calcio News 24
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Paradosso mazzarriano: un solo attaccante a disposizione e miglior attacco, l’opposto in difesa

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Quarto posto, ora il faccia a faccia con il passato: domenica è Napoli-Inter

SERIE A INTER – Non è tempo di tracciare bilanci e ci mancherebbe fosse altrimenti: non siamo neanche a metà dell’attuale corso del campionato e dunque resta lo spazio per sovvertire le impressioni accumulate fino ad oggi. Appunto oggi: Inter al quarto posto della classifica di Serie A con il miglior attacco del torneo ed una fase difensiva che ha pesantemente sbandato nell’impegno casalingo contro il Parma.

IL 3-3 CON IL PARMA: SENSAZIONI NON BUONE – Diciamolo subito: gli emiliani nella ripresa avrebbero legittimamente meritato il colpo esterno. In tanti dopo il 3-2 targato Palacio avrebbero pensato ad una strada spianata per i nerazzurri, mentre il Parma è stato prima in grado di recuperare il risultato e poi di schiacciare gli avversari nella propria metà campo: impressionante il dominio in termini di prestazione, con la squadra di Donadoni che nell’ultima mezzora passava ovunque – tanto per vie centrali come sulle corsie laterali – e gli uomini di Mazzarri impotenti e di fatto miracolosamente salvati su un pareggio che di fatto rappresenta un punto guadagnato. Un’inversione di tendenza piuttosto significativa per una squadra che finora aveva fatto proprio di una discreta ricerca dell’equilibrio complessivo il suo punto di forza.

GLI ELEMENTI DI UNA FASE DIFENSIVA IMPROVVISAMENTE DEBOLE – Nelle ultime giornate un po’ di confusione c’è stata: ballottaggio continuo tra Rolando e Ranocchia al centro della difesa a tre senza che sia ancora stato eletto il vero e proprio vincitore – e a dire il vero entrambi, con prestazioni poco rassicuranti, fanno poco per aiutare il tecnico a stabilire una gerarchia – che si aggiunge all’evidente crollo delle prestazioni di Juan Jesus, probabilmente troppo presto sopravvalutato rispetto al suo reale valore. Dunque a Mazzarri mancano elementi di assoluto spessore e parlandoci chiaramente l’Inter occupa la posizione che le spetta: inferiore tecnicamente a Juventus, Napoli e Fiorentina (toscani dietro di un punto), l’elemento discriminante per l’eventuale colpo grosso della qualificazione alla prossima Champions League è ad oggi rappresentato dall’inattesa esplosione della Roma che almeno sulla carta riduce sensibilmente le chance nerazzurre.

IL PARADOSSO: LA FASE OFFENSIVA VOLA – Organico praticamente tutto a disposizione – se si fa eccezione per Samuel e Chivu i cui malanni fisici erano ampiamente prevedibili e calcolati – per quanto concerne la retroguardia, attacco invece decimato dalle precarie condizioni fisiche del principe Milito e di un Icardi che a tutto sembra pensare in questo momento tranne che al suo pieno recupero (Belfodil, che fatica per i giovani!). Eppure l’Inter vanta il migliore attacco del campionato con 34 reti all’attivo (per intenderci Juventus e Napoli sono appaiate al secondo della particolare classifica grazie a 31 gol) e di fatto dimostra ad ogni partita una relativa semplicità nel trovare occasioni degne di nota: spinto da un Palacio in formato super – già nove reti e cinque assist per l’argentino – un attacco rappresentato per ruolo dal solo Palacio può probabilmente vantare il supporto di un centrocampo più abile nel sostegno alla fase offensiva che all’interdizione del gioco avversario. Altro paradosso, considerando almeno sulla carta un impianto base da 3-5-1-1 e le caratteristiche prettamente difensive di interpreti quali Cambiasso e Taider? La chiave è probabilmente sulle corsie: Jonathan e Nagatomo assicurano agli schemi di Mazzarri sfogo ed ampiezza ma faticano a contenere le iniziative avversarie. Tanto lavoro dunque per l’ex tecnico del Napoli. Faccia a faccia con il passato proprio tra quattro giorni, è l’ora di ripulire il campo dalla confusione degli ultimi tempi.

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