2017

Caro Papu Gomez, se solo non fossi andato in Ucraina…

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Atalanta: Papu Gomez ha dimostrato di essere un campione, che dal calcio ha avuto meno di quanto avrebbe meritato. Ma l’errore più grande lo ha fatto lui, accettando nel 2013 di approdare al Metalist Kharkiv piuttosto che aspettare una big del calcio europeo

Nella carriera di un calciatore ci sono momenti decisivi, in cui sbagliare è severamente vietato. Attimi in cui passa un treno di sola andata da prendere al volo. Il rischio è il vero fattore della vita professionale di un professionista: prendere o lasciare, sapendo che alcune occasioni possono essere uniche. Ma Papu Gomez, se potesse tornare indietro e riavvolgere il nastro per rivivere il mese di agosto del 2013, certamente correrebbe il rischio di perdere il treno che lo avrebbe portato nella fredda Ucraina. Al Catania infatti, proprietaria del cartellino del talento argentino, arriva un’offerta da 11 milioni di euro dal Metalist Kharkiv. Al ragazzo un ricchissimo ingaggio, che gli consentirà di affrontare la propria vita e quella delle future generazioni con la tranquillità di chi potrà sempre guardare al domani senza temere alcunché. Il Papu accetta, probabilmente mal consigliato dal suo entourage, e da quel momento inizia la nuova avventura, non sapendo di essersi implicitamente sottovalutato (su di lui si erano mosse anche Fiorentina e Inter). Perché le prodezze di Catania e le grandi annate che sta disputando con la maglia dell’Atalanta gli hanno fatto capire di essere un grande calciatore, che ha commesso l’errore di mettere il portafoglio davanti ai sogni. Per valutare uno come Gomez non c’è bisogno di aspettare il giorno in cui approderà in una big del calcio europeo, se mai riuscirà ad andarci: è già un campione, un giocatore di livello assoluto, lo straordinario artefice di un miracolo chiamato Atalanta. L’uomo che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra, perché abbina qualità tecniche sublimi al carisma tipico dei veri leader. Per informazioni chiedere a Simeone, Montella, Maran, Reja e Gasperini, che se potessero pagherebbero di tasca loro un artista in grado di dedicargli un monumento degno della sua grandezza. L’Atalanta gli ha restituito il sorriso (mitiche le gag con Petagna) dopo quei mesi in Ucraina che hanno seriamente rischiato di rovinargli definitivamente la carriera. E lui sta ripagando il popolo bergamasco con perle di rara bellezza. Poco importa se riuscirà mai ad imporsi nel grande calcio europeo, perché Papu Gomez è già un campione. Un fenomeno che si sta prendendo un intero popolo sulle spalle con l’ambizione di realizzare un sogno chiamato Europa League.

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