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Papu Gomez: «Al Monza mi rimetto in gioco, senza l’infortunio di Caprari non sarei qui»
Papu Gomez racconta sogni e ambizioni della nuova esperienza al Monza: le dichiarazioni dell’attaccante argentino
C’è grande curiosità attorno al Papu Gomez e alla sua nuova avventura a Monza. L’argentino è tornato in Italia dopo la rottura con l’Atalanta e ha grandi motivazioni. Le ha raccontate a La Gazzetta dello Sport.
TRATTATIVA CON GALLIANI – «Poche ore. É stata la scelta di tutta la famiglia, la scelta giusta per mettermi in gioco. Pensavo di restare senza squadra fino a gennaio a Siviglia, mi vedevo così anche se mi mancava un po’ il calcio. Ho avuto offerte dall’Arabia che non mi avrebbero cambiato la vita, dalla Turchia, dalla Francia, ma spostare tutta la famiglia con i figli che avevano iniziato le scuole era incasinato. Monza è come tornare a casa visto che abbiamo casa a Bergamo».
GALLIANI L’HA CERCATO D’ESTATE – «No, senza l’infortunio di Caprari il Monza non avrebbe avuto bisogno di me».
QUANTO GASPERINI C’É IN PALLADINO – «Il 90% di Gasp, per questo mi è semplice inserirsi in questo Monza, ritrovo certi meccanismi conosciuti».
LA ROTTURA CON GASPERINI – «Non cambierei nulla perché ho vinto un Mondiale, una Coppa America e un’Europa League dopo la separazione dalla Dea. Ho continuato a giocare ad alti livelli. Ovviamente non è stato piacevole andare via così per i tifosi. Siamo persone adulte, con Gasp quel che è successo è successo. Sono passati anni, speriamo di trovarci presto e salutarci. E non è un tiranno».
VIGNATO – «Mi somiglia, è piccolino, veloce, sa puntare l’uomo, è intelligente, è sulla strada giusta, un ragazzo serio che sa ascoltare».
IL GATTO DI SAMPAOLI – «Ho un cane e un gatto. Avevo paura dei gatti anni fa. Quando mia figlia me ne ha chiesto uno è successo che Sampaoli, mio allenatore a Siviglia, arrivò con un persiano nello spogliatoio. Doveva regalarlo perché la moglie era allergica, così l’ho preso io per mia figlia».