2015

Papastathopoulos: «Allegri mi bocciò…»

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Il difensore del Borussia Dortmund lancia la sfida alla Juventus

Cresce l’attesa in casa Borussia Dortmund in vista dell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro la Juventus. A due passi dal centro sportivo del club tedesco abita Sokratis Papastathopoulos, che conosce bene i bianconeri, avendo indossato le maglie di Genoa e Milan in passato. Tornato a disposizione dopo la frattura al perone, il difensore guida con Hummels la difesa della squadra tedesca e parla con fiducia delle prospettive future per il club giallonero: «La pausa ci ha fatto bene. Siamo tornati carichi dopo un incredibile avvio, con troppe gare perse per caso. Siamo in risalita, sarà dura ma nell’Europa League ci conto. Reus? È troppo importante per noi. Non a caso abbiamo ripreso a fare più gol, il nostro marchio di fabbrica», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport il calciatore greco, secondo cui la difesa non è il punto debole del Borussia Dortmund.

QUESTIONE DI TEMPO – Con ottimismo Papastathopoulos ha parlato anche dell’adattamento di Ciro Immobile: «Anche Aubameyang l’anno scorso aveva faticato e ora va a mille. Non è facile ambientarsi in Bundesliga. Qui il gioco è meno tattico ma è più veloce. Incide anche la nuova lingua: io e Aubameyang lo stiamo aiutando visto che parliamo l’italiano. Tuttavia Ciro si sta impegnando molto. Ha stoffa chi vince la classifica marcatori in Italia e ho molta fiducia in lui».

LA SFIDA – La fiducia del resto arriva da Jurgen Klopp, che ha disegnato la squadra a sua immagine e somiglianza. Non sarà facile contro la Juventus a Torino, ma il difensore ha messo in guardia i bianconeri: «Sappiamo che la Juve è la squadra italiana più forte e schiera tanti giocatori al top come Pirlo e Pogba. Tevez e Morata? Sono entrambi molto forti, ma ci siamo ripresi, possiamo farcela. Pirlo? L’ho conosciuto nel suo ultimo anno al Milan. Uno dei migliori nell’ultimo decennio nel ruolo. È anche un grande uomo: ricordo come a Milanello fosse disponibile con tutti».

DA EX – Si passa poi a parlare del Milan ed inevitabilmente della crisi rossonera: «Era una grandissima squadra: con Ibra, Seedorf, Robinho e Ronaldinho. Io avevo davanti un idolo per me come Nesta così come il bravissimo Thiago Silva. Ho imparato tanto da tutti. Anche se in seconda fila. Tutto il livello della rosa rossonera è calato. Come l’intero calcio italiano è in evidente crisi tecnica. Sono andati via troppi big, l’unica a non risentirne è proprio la Juve che invece ha saputo attrezzarsi».

I RETROSCENA – Intanto ritroverà Massimiliano Allegri, che lo bocciava: «Lui mi parlava tanto, mi spronava. Poi mi lasciava fuori. Ho chiesto io di andare via: a 22 anni volevo giocare. Quella sconfitta mi fatto crescere. E credo che le successive esperienze in rossonero siano servite anche a lui. Non era facile sostituire Conte, lo sta facendo bene». Non mancano i retroscena, come l’interesse nel 2013 della Juventus nei suoi confronti: «Non ho avuto offerte dirette. So solo che sono contentissimo di aver scelto Dortmund: sto bene e i programmi sono ambiziosi. Ho un contratto sino al 2018 e intendo rispettarlo».

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