2016
Leggo il giornale e c’è Papa Francesco
Amori. Istantanei, infiniti, conflittuali. Higuain, Totti e Icardi. Due 9 e un 10. Tre punti. Amori istantanei, a cui bastano 10 minuti per far breccia nei cuori insieme a una sforbiciata che fa tanto anni ’90. Conflittuali, come il tira-e-molla lungo tutta un’estate tra Maurito e la Beneamata. Infiniti, come il vino buono di Totti che fa ubriacare l’Olimpico giallorosso a poche settimane dalla veneranda soglia degli ‘anta‘. Il sabato italiano di Caputo e la domenica italiana di Cutugno si tingono dell’aura lasciata dai campionissimi sul red carpet di Serie A. E tra i cooling break per il sole cocente e le tempeste – ancor più tropicali – del Marassi e dell’Olimpico, Juventus, Roma e Inter si affidano ai loro uomini simbolo. Amori istantanei, infiniti, conflittuali. Poco importa. ‘Cause this love is a sure thing.
HIGUAIN NON VENGONO MAI DA SOLI – Dieci minuti per capire i 90 milioni di motivi per cui la Juventus ha preso l’attaccante più forte del torneo e – Suarez permettendo – del globo terrestre. Chapter one: contropiede da manuale del calcio, controllo orientato in corsa e diagonale vincente al primo tentativo che manda in estasi lo Stadium. Che diventa goduria spaesata con la semi in stile Figurine Panini che fa tanto: «Ma questo qui davvero fa?». Amore a prima vista. Adesso la prova del… 9: il debutto in Champions League, c’è un Siviglia che attende e un popolo – quello bianconero – in attesa della prossima mirabolante impresa. Chiamatela Dyguain, chiamatela HD: la coppia d’attacco bianconera vive in alta definizione, il resto è stupore.
SI ANNOIAVA ALLE FESTE, SI ANNOIAVA ALLE CENE – Calcutta canta: «Leggo il giornale, c’è Papa Francesco e il Frosinone in Serie A». Oggi, c’è il Crotone al posto dei ciociari e l’ottavo Re di Roma, Francesco Totti, che assume le sembianze da pontefice dopo l’ennesima impresa a pochi giorni dalle 40 primavere. Dopo il diluvio, l’arcobaleno si materializza sulle spalle dell’eterno 10 giallorosso, mandato in campo insieme a Dzeko, illuminando il campo da destra e sinistra con verticalizzazioni geniali che gli valgono un assist. E il calcio di rigore che vale i tre punti, scacciando la mini-crisi all’angolo, prendendosi il tributo dell’Olimpico intero. Che applaude il suo pontefice, Papa Francesco Totti di Porta Metronia.
CI VEDIAMO DA MAURO, PRIMA O POI – E poi c’è Maurito. Icardi, professionista esemplare dentro il campo, è come quel tale che, dopo una piccola crisi con il grande amore (l’Inter), deve riconquistarsi la fiducia giorno dopo giorno. Step by step. «I’ll do my steps all by myself». E lo fa a suon di gol, cancellando i possibili ricordi futuri di un’Inter irriconoscibile all’Adriatico e di un De Boer messo sotto dal neo-promosso Oddo. Campione del mondo, sì, ma sempre un tecnico alla prima esperienza in A. Come Frank dai Paesi Bassi. Che avrà tirato più di un sospiro di sollievo al momento dell’1-2 a Pescara. Adesso inizia la settimana di Inter – Juventus. Settimana cruciale per le ambizioni nerazzurre contro lo storico rivale di sempre. Ma una settimana, un giorno, a volte vale una vita intera.