Papà Cutrone celebra il figlio, il centravanti del Milan compie venti anni e il genitore raconta alcuni retroscena: le ultime sulla giovane punta rossonera

Pasquale Cutrone è il padre di Patrick Cutrone, centravanti del Milan che oggi compie venti anni. Un anno fa non si sarebbe mai aspettato di vedere il figlio così in alto, adesso se lo gode con tutta la famiglia. Lo bacchetta anche perché non vuole che esulti togliendosi la maglia o che non si faccia troppi tatuaggi, ma la notte gli toglie il sonno, specialmente dopo gol come quello nel derby con l’Inter. Vive ancora coi suoi ed è molto legato alla famiglia, spiega papà Cutrone, che si diverte a raccontare dei retroscena: «Da piccolo giocava a calcio con la nonna in salotto, lei faceva il portiere. A scuola era un po’ scalmanato, ma lo ricattavo chiamando l’allenatore e dicendogli di non farlo giocare se i voti non erano buoni». 

«Poteva andare a giocare in prestito. Verona, Bologna, Crotone e Torino lo volevano e noi non pensavamo fosse un bene che restasse al Milan, con tutta quella concorrenza. Si è giocato bene le sue chance. Rinnovo? Non sarà Patrick a farsi avanti, se la società lo farà, sarò contentissimo» prosegue il padre di Cutrone ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Narra che da piccolo chiamavano Duracell l’attuale punta del Milan perché scarica gli altri mentre lui resta acceso. Cutrone sembra non avere limiti, dice il papà, perché da piccolo andò pure in porta pur di non essere sostituito in un Milan-Juventus Giovanissimi. Infine, una battuta sul mancato passaggio all’Inter: «Nessun rimpianto e nessuna polemica, il Milan è stato più deciso».