Calcio italiano
Paola Ferrari: «La prima bordocampista sono stata io e non sono mai stata banale. Mi spiace vedere una cosa in RAI»
Paola Ferrari, volto storico della Rai, si è raccontata a cuore aperto al Corriere della Sera: ecco le sue dichiarazioni
Volto da anni della Rai, Paola Ferrari si racconta a cuore aperto al Corriere della Sera. Dal calcio al marito famoso (Marco De Benedetti), ecco un estratto della confessione della giornalista che conduce 90° Minuto.
LA REGINA DEL CALCIO – «Ho fatto per prima quello che poi è stato imitato da altre. Sono una che vuole sempre abbattere le barriere, aver aperto la strada è un vanto. Ora mi aspetto che le colleghe conquistino altre postazioni, ma a bordo campo ci sono stata per prima io: Nils Liedholm mi faceva portare il tè caldo e un poliziotto mi diede i guanti di gomma delle perquisizioni per infilarli sopra alle calze, stavo congelando».
ENZO TORTORA – «Un secondo padre. Mi venne a cercare in tutta Busto Arsizio e disse che avrebbe voluto portarmi in Rai, stava per partire Portobello. Mi dava del lei: “Mi chiami”. Il numero era quello della sorella: ci teneva a farmi sentire al sicuro, senza doppi fini. Gli telefonai e iniziai a lavorare in trasmissione, ero una centralinista»
DONNE E CALCIO – «Mi dicevano che non ero mai banale nel mio lavoro. All’epoca non esistevano donne che si occupavano di calcio: c’era Rosanna Marani della Gazzetta dello Sport e mi piace ricordarla».
COLPO DI FULMINE PER IL MARITO – «Macché. Mi ero appena sfidanzata: un legame di otto anni con uno apparentemente perfetto. Di notte lo guardavo mentre dormiva e dicevo “non è lui”. Le persone per capirle devi guardarle mentre dormono».
LE PRESENTAZIONI IN CASA DE BENEDETTI – «In montagna, in una casa stupenda accolta da camerieri in guanti bianchi. Io che arrivavo da un contesto diverso ero colpita, ma quel mondo non mi ha cambiata. A Marco ho detto subito che con me si poteva scordare le cene di rappresentanza: a casa invito solo gli amici».
LA RAI – «Sono una donna Rai, amo la mia azienda e anche se è una realtà spigolosa sono fiera di farne parte: non cambierei mai. Mi piacerebbe cimentarmi sull’infotainment. E mi dispiace quando dicono che devono svecchiare e poi mettono un uomo della mia età».
IL MISTER MIGLIORE – «Arrigo Sacchi. E poi Liedholm».