2014
Panettone agrodolce per Mancini: Inter-Lazio finisce 2-2
Altra partita da infarto a San Siro: Lazio avanti due volte con Felipe Anderson, poi i nerazzurri agguantano un sudato pari
SERIE A INTER-LAZIO TABELLINO Si è conclusa da pochi minuti Inter-Lazio sul risultato di 2-2. Una partita a due facce. Primo tempo orribile per i nerazzurri castigati due volte da uno scatenato Felipe Anderson. Poi nell’intervallo scatta qualcosa nella testa dei nerazzurri che – grazie anche al cambio di modulo – rientrano in campo piegando una Lazio troppo rinunciataria e difensivista. Il forcing della Beneamata dà i suoi frutti grazie alle reti di un convincente Mateo Kovacic e di un generoso Rodrigo Palacio (in campo causa forfait di Osvaldo). Poi, come tradizione impone, avrebbe anche potuto starci il terzo gol interista (chiedere agli straordinari compiuti dal numero uno Marchetti…), ma siamo comunque alle solite: perché ridursi a vincere al 92esimo abbondante con Campagnaro quando le gare interne al Meazza potrebbero essere risolte prima? Molto prima, s’intende.
PRIMO TEMPO, IL ROMBO NON FUNZIONA Partenza da dimenticare per l’Inter che sfoggia un inedito rombo con Dodò esterno alto, ma al secondo minuto – zac! – è già sotto: cross di Radu, capitan Ranocchia si assenta col pensiero e Felipe Anderson brucia Handanovic di sinistro. Al sesto il brasiliano ex Santos potrebbe ripetersi, ma il suo tiro termina alto di poco. Prima azione dei nerazzurri – eufemismo! – con destro dai trenta metri di Guarin (un mistero, anche stasera, il suo apporto alla manovra) allo scoccare dell’undicesimo. Poi l’Inter prova a riordinare le idee, porta spesso avanti palla ma la Lazio contiene senza troppi patemi. 23esimo brivido-Nagatamo con il giapponese che sguscia in area, ma la sfera viene deviata in corner. 28esimo: Dodò spizza di testa per Palacio ma il Trenza cincischia e l’azione si spegne miseramente. Cosa volete farci, trattasi del solito match all’italiana con una squadra che spinge (l’Inter, ovviamente, ma è confusionaria al limite del consentito) e l’altra che riparte spedita in contropiede. Detto, fatto: 37esimo, ennesimo capovolgimento di fronte, Felipe Anderson va veloce come un Freccia Rossa e, grazie ad una serpentina ubriacante, brucia un po’ di difensori fino a depositarla in porta. Fischi assordanti al termine di questa ennesima litania. Inter 0 Lazio 2. Per Roberto Mancini calano (temporaneamente) le tenebre.
SECONDO TEMPO, MATEO SALE IN CATTEDRA Ok, Mancio non è uno sprovveduto: si torna a un molto più consigliato 4-3-1-2 (emblematica l’uscita di Dodò per Medel al 44esimo del primo tempo…), ma chissà se il solo modulo stavolta basta. Probabilmente sì perché ora l’Inter sembra aver ritrovato il senno: meno fasce e più Kovacic-mania con diverse incursioni centrali che fanno arretrare l’Aquila. Occasione nerazzurra al 59esimo: incursione in area del talento croato con servizio al bacio per Icardi che manda malamente fuori. Altra chance con bel tiro dal limite di Kuzmanovic in cui Marchetti ci mette miracolosamente non le mani, ma le dita. Il gol è nell’aria e difatti lo segna lo stesso Kovacic al 66esimo con un destro potente al volo. Applausi per la prodezza. Poi tempo altri quindici minuti di testa, muscoli e cuore e finalmente il Biscione perviene al pareggio. Bonazzoli subentrato ad un fischiatissimo Guarin calcia una punizione, D’Ambrosio fa sponda di testa per Palacio che la insacca di prepotenza da due passi. Parte la bolgia in Curva Nord, San Siro ci crede, la Lazio è ovviamente tramortita ma lo sforzo è stato tanto. 82esimo minuto: San Marchetti compie un ennesimo miracolo su Kovacic levando la palla dal sette su incornata del golden boy. Poi ci prova addirittura il nuovo entrato Campagnaro (che elude uno stanchissimo Felipe Anderson) in pieno recupero, ma il suo tiro-cross non entra. Ultimo brivido con Icardi che ciabatta fuori (modello rigore in movimento) un tiro sporco di Medel. Urla di sconforto dei 35mila di San Siro. Fortunatamente per Maurito era fuorigioco…
CANTO DI NATALE (NERAZZURRO) Concedeteci la divagazione dickensiana visto che siamo sotto le Feste: se Walter Mazzarri era il fantasma dei Natali passati (un fantasma – sia ben chiaro – detestato dal popolo nerazzurro nonostante un onorevole quinto posto in piena bufera societaria) e Roberto Mancini è quello ben accolto del Natale presente, chi sarà mai il fantasma dei Natali futuri? Probabilmente il mercato di gennaio condotto da Ausilio su pressanti richieste dello stesso tecnico marchegiano (Cerci? Lennon?). Al momento però sotto l’albero ci restano non canditi e balocchi, ma le fredde cifre: Mancio in 5 uscite ha fatto l’equivalente di 5 punti frutto di una vittoria risicata col Chievo al Bentegodi, 2 pareggi (il derby e stasera) e 2 brutte sconfitte (Roma fuori ed Udinese in casa). Il più ottimista dei bauscia dirà: sì, ma vuoi mettere la reazione caratteriale della squadra, l’intelligenza di cambiare schema a partita in corso, il saper leggere la gara e le relative sostituzioni, lo charme del vincente, quella sciarpa che ci ha fatto vincere 3 scudetti (a Torino sostengono 2, ma lasciamo stare) ecc. Tutto legittimo per carità, ma chi scrive è reduce da altre due partite casalinghe dell’Inter: col Napoli ad ottobre ed il Verona a novembre. E anche lì, guarda caso, altri due roccamboleschi pareggi per 2-2 con grande prova d’orgoglio dei giocatori a righine nerazzurre. L’Hernanes col Napoli vale il Kovacic di stasera o il Maurito che spegne i sogni veronesi. Quindi la domanda buonista-natalizia è: ma la colpa era proprio tutta del povero WM se quest’Inter per risorgere deve prima… patire?
IL TABELLINO
Marcatori: 2′ e 36′ Felipe Anderson, 66′ Kovacic, 80′ Palacio
Ammoniti: 17′ Felipe Anderson, 30′ Lulic, 32′ Klose, 50′ D’Ambrosio, 86′ Gonzalez
Arbitro: Tagliavento
INTER (4-4-2) Handanovic; D’Ambrosio (90′ Campagnaro), Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Guarin (76′ Bonazzoli), Kuzmanovic, Kovacic, Dodò (44′ Medel); Icardi, Palacio. All.: R. Mancini
LAZIO (4-3-3) Marchetti; Basta, de Vrij, Cana, Radu; Parolo, Ledesma (82′ Alvaro Gonzalez), Lulic (64′ Onazi) ; Felipe Anderson, Klose (55′ Djordjevic), Mauri. All.: S. Pioli