2014

Paloni: «Il Perugia ha fame di vittorie, Koprivec e Baldan…»

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Ogni squadra neopromossa, in qualsiasi categoria, pensa in primis alla salvezza. Si aspetta, inoltre, un campionato difficile con la squadra che dovrà fare i conti con tante potenze. Non è da meno il Perugia, club che la scorsa stagione ha vinto il campionato di Lega Pro. C’è una differenza, però, il Grifo ricopre le vesti di prima potenza della Serie B. Primo posto solitario, tra lo stupore di tutto il popolo perugino che, si parli chiaro, non si aspettava un avvio così. La redazione di CalcioNews24.com ha contattato in esclusiva Paolo Paloni, agente FIFA che cura gli interessi di Koprivec e Baldan, ma che segue da vicino le vicende di casa Perugia.

Paloni, lei vive l’ambiente Perugia a 360°. Qualcuno si aspettava una partenza così?
«Perugia è una piazza importante, affamata di vittorie, sempre. In questo momento si respira una atmosfera magica in città, c’è totale feeling tra i tifosi e la società. Faccio i miei complimenti a tutta la società, al Presidente che quotidianamente trasmette a tutto l’ ambiente la sua passione, la sua determinazione e il suo carattere. Al Direttore Sportivo Goretti e a Marcello Pizzimenti capaci di saper scegliere giocatori importanti e adatti alla politica del Club e credere nei giovani senza avere paura. E voglio fare un plauso particolare a Mister Camplone e a tutto il suo staff. Camplone è un allenatore importante, a mio avviso molto importante, uno dei migliori. Farà molto strada, è un insegnante di calcio, con idee diverse e soprattutto che porta avanti la meritocrazia, sempre. Questo è il vero segreto del Perugia».

L’obiettivo della salvezza non sembra un problema per il Perugia, si può pensare a qualcosa in più?
«Bisogna vivere la quotidianità, lavorando tanto. Non bisogna esaltarsi in questi momenti come non bisognerà demoralizzarsi troppo quando magari i risultati non arriveranno. Non dimentichiamoci che ci sono giocatori che per un motivo o per un altro oggi non sono utilizzabili, penso a Baldan, a Lanzafame, a Fabinho. Tre elementi che possono fare la differenza. Lanzafame e Fabinho sono giocatori a mio avviso da Serie A. Il club è ambizioso e lavorando bene come sta facendo potrà togliersi tante soddisfazioni. Lo dico sempre ai ragazzi che rappresento e che oggi giocano nel Perugia. Devono lavorare tanto ogni giorno dando qualcosa in più»

Tra i suoi assistiti nel Perugia vi è Koprivec, portiere che ha dimostrato tutto il suo valore con la maglia biancorossa…
«Jan è un grande professionista, un campione fuori e dentro il campo. Dopo due campionati da titolare in queste prime parite di campionato non sta giocando ma si sta allenando ancora più intensamente per farsi trovare pronto quando verrà chiamato in causa. Un esempio per tutti. Anche quest’anno a fine Campionato avrà fatto la differenze, io ed il mio staff ne siamo certi. In estate avevamo diversi club interessati ma il ragazzo voleva dimostrare le sue qualità a Perugia in Serie B»

Non solo Koprivec, ma anche Baldan. A proposito, come sta il giocatore dopo l’infortunio al ginocchio?
«Marco sta bene, ha recuperato pienamente e a giorni dovrebbe iniziare la preparazione. L’obiettivo è rivederlo in campo fra un mese e mezzo. Gli faccio i miei complimenti, non era facile uscire da un doppio infortunio come il suo, ma Marco è un ragazzo determinato, con qualità fisiche, tecniche e umane fuori dal comune. Ha tanta voglia di rientrare in campo. Credo proprio che questa sarà la sua stagione»

Infine, c’è Alessio Lo Porto fresco di chiamata in Nazionale Under19…
«Una piacevole sorpresa, o meglio una sorpresa per gli addetti ai lavori, non per me. Alessio è un ragazzo serio e se seguirà i giusti consigli arriverà in alto. Deve continuare ad allenarsi sempre al 100% con la giusta determinazione. E’ un giocatore con qualità fisiche importanti, un terzino sinistro capace di interpretare ottimamente sia la fase difensiva che quella offensiva. Quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto e così dovrà fare ogni volta. Per me è come un fratello minore, parliamo tutti i giorni, gli sto vicino, cerco di fargli capire quanto sia importante, sia restare umili sia avere voglia e determinazione di dimostrare le proprie qualità. E’ un 96 e allenandosi bene con un allenatore come Camplone può avere i suoi spazi, anche perché il Mister guarda esclusivamente quello che si fa in ogni allenamento»

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