Pallotta spaventa la Roma: «Senza stadio vado via» - Calcio News 24
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2017

Pallotta spaventa la Roma: «Senza stadio vado via»

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Dopo le schermaglie con Fassone, il presidente Pallotta torna a parlare di stadio, mercato e business

Il presidente della Roma James Pallotta torna a parlare dopo lo scontro con Fassone sui bilanci del Milan e lo fa attraverso una lunga intervista al Boston Globe. Parole forti che hanno scosso il mondo romano e romanista: «Non voglio vendere. La capitale italiana e la squadra giallorossa hanno una grande opportunità di avere un nuovo stadio con delle infrastrutture legate all’intrattenimento. Però, se non riesco ad ottenere i consensi, dovrà continuare questa lotta qualcun altro». Velata minaccia o strategia per forzare le decisioni delle istituzioni? Nel giro di pochi mesi avremo la risposta a questa domanda.
Poi il presidente ha parlato delle nuove strategie di business del calcio moderno: «Se tu ora hai 15 milioni di followers su Facebook, Instagram e Twitter, le tue sponsorizzazioni dovrebbero essere più alte. Così, invece di ottenere 5 milioni di dollari, ne stai guadagnando 10 da un particolare sponsor. Si tratta di spettatori dai social e dalla TV normale. Poi hai i ricavi della Champions League, che potrebbero anche cambiare se ci sarà la Super League: così i ricavi aumenteranno drasticamente. Ora quando stai guardando queste partite ti devi ricordare che in Asia, India ed altri posti è notte. Si dovrà capire come cambiare questa cosa e una volta che avrai più occhi a guardare, i numeri di pubblicità, di sponsor e di visualizzazioni aumenteranno ancora».
Poi un commento sul mercato delle altre: «Quando vedi i trasferimenti di cui si sta parlando, ad esempio Neymar e i 200 milioni di dollari, io non penso che lo farei, anche se avessi i soldi. Non so se sia qualcosa di possibile, eccetto 3-4 squadre». Sul confronto tra il calcio americano e quello europeo: «Si sta vedendo un bel calcio, in Europa ci sono i migliori giocatori. Non sto denigrando la MLS. Penso che abbiano fatto un buon lavoro di marketing per vendere il loro prodotto. Penso che i campionati europei possano imparare dalla MLS su come hanno fatto per commercializzare il prodotto. Le squadre europee hanno vissuto in maniera diversa la cultura e il fanatismo. Gli altri, al contrario della Premier League, non hanno fatto un buon lavoro sul brand e sul marketing come la MLS».

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