2013

Pallone d’oro: non c’è mica solo Ribery nel Bayern

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Perchè si parla solo del francese e non di Robben o dei vari Muller, Lahm o Schweinsteiger?

MONDIALE BRASILE 2014 FRANCIA UCRAINA BAYERN MONACO – Mai nella storia una nazionale era riuscita ad accedere al Mondiale dopo essere stata sconfitta all’andata con il risultato di 2-0: impresa epica invece riuscita alla Francia di Didier Deschamps che ha capovolto il risultato infliggendo all’Ucraina un sonoro 3-0 e strappando il biglietto per l’aereo che porta dritti in Brasile.

RIBERY SALVA IL PALLONE D’ORO? – Dato da una buona fetta di opinionisti quale principale candidato alla vittoria del trofeo individuale più prestigioso al mondo, Franck Ribery ha rischiato seriamente di non potersi neanche iscrivere alla contesa: con una Francia fuori dal Mondiale, per di più in favore della meno attrezzata Ucraina, sarebbe stato onestamente complesso prenderlo in considerazione per il Pallone d’oro. Impensabile attribuire il trofeo di calciatore dell’anno a chi non è neanche riuscito a portare la sua nazionale – una squadra storicamente non di secondo rilievo – alla competizione mondiale. Il 3-0 invece ribalta i piani: il fantasista del Bayern Monaco ora può vantare in sede di assegnazione tutti i suoi trofei vinti nel fantastico Triplete della scorsa stagione e dunque accreditarsi come candidato decisamente credibile.

LA CONCORRENZA – Oggettivamente non manca: Franck Ribery ad oggi deve vedersela in primis con un Cristiano Ronaldo da record. E’ vero, il suo Real Madrid di fatto non ha vinto nulla nella stagione appena decorsa ma il suo rendimento è strepitoso, cresce giornata dopo giornata e se oggi viene da pensare al giocatore più forte del pianeta inevitabilmente si fa riferimento all’astro portoghese. In tal senso però andrebbe fatta maggior chiarezza sui criteri di assegnazione del tanto ambito trofeo: se fattore discriminante – e non lo è stato in passato con due dei titoli conferiti a Leo Messi – è rappresentato dai successi del club allora Ronaldo non può vincere e Ribery fa lotta a sé. Opinione personale: il francese ha le carte in regola per vincerlo ma, constatato che a trionfare deve essere un giocatore del Bayern Monaco, è difficile comprendere le ragioni per cui non vengano presi in considerazione interpreti del calibro di Robben (assolutamente decisivo in finale e nelle battute decisive della Champions League), Muller o gli stessi Lahm e Schweinsteiger.

DOVE PUO’ ARRIVARE QUESTA FRANCIA? – Torniamo alla nazionale transalpina: quali sono gli obiettivi della squadra di Deschamps? Considerando il tortuoso cammino nel girone di qualificazione verrebbe da ipotizzare un percorso non propriamente da realtà top della prossima manifestazione mondiale. Eppure, strutturalmente, a questa Francia è difficile evidenziare carenze nei vari settori di campo: a protezione di Lloris la difesa vanta interpreti affermati quali Rami, l’uomo copertina Sakho, Koscielny, le promesse Varane e Mangala, le certezze Clichy ed Evra. Non se la passa peggio il centrocampo con i vari Matuidi, Cabaye, Gonalons, l’esplosività e la freschezza di Pogba e Kondogbia a fare legna e costruire la manovra: il talento è garantito dall’apporto di interpreti del calibro appunto di Franck Ribery, poi Nasri e Valbuena su tutti. Karim Benzema a fungere da riferimento offensivo e canalizzatore della manovra transalpina: tradotto, a questa Francia di certo non manca il materiale umano ma la grande sfida è quella di crescere e quantomeno iscriversi al partito delle potenziali outsider nel tanto atteso scenario di Brasile 2014. 

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