2012
Palermo, Zamparini: “Restiamo umili. No a Iaquinta”
Sentito ai microfoni di “Radio Anch’io lo Sport”, in onda su “RaiRadio1”, Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha commentato la recente risalita del club siculo con le due vittorie consecutive, oltre ad approfondire altre tematiche inerenti il club.
Sulla vittoria di ieri contro il Novara e la posizione in classifica: “Abbiamo fatto due punti in sei partite, sette partite fa eravamo quindi, siamo andati dodicesimi per via di una serie di risultati negativi. A cosa dobbiamo mirare? à? un Palermo che fa un anno transitorio ed interlocutorio. Io sono contento a stare nella parte sinistra della classifica, anche se Balzaretti ha fatto bene di parlare prima dell’obiettivo dei quaranta punti e poi vediamo. Restiamo umili, ecco”.
Parlando della cessione estiva di Nocerino al Milan, una ferita fondamentalmente ancora aperta, visti anche i sette gol del milanista: “Nocerino gestiva la sua situazione, dopo sei mesi avrebbe firmato ugualmente col Milan e dunque non aveva senso trattenerlo. Quando un giocatore vuole andare via sarebbe sempre il caso di accontentarlo. Sono comunque molto contento per lui è un bravo ragazzo e se lo merita. Giocare al fianco di Ibrahimovic sarebbe facile per tutti, forse anche per me (ride, ndr). Svenduto? Lo abbiamo dato per 500.000 euro più la metà di un giocatore, che se farà bene, si potrà arrivare sui 2 milioni. Sicuramente svenduto rispetto a quanto lo pagai io alla Juventus, cioè 8 milioni, ma la situazione era tale che doveva andare così. I procuratori utilizzano la scadenza di contratto per aumentare l’ingaggio dei giocatori. à? un mondo da rivedere, vista anche la crisi attuale”.
Sul possibile arrivo di Iaquinta, Zamparini esclude categoricamente: “No assolutamente, me lo hanno proposto, ma abbiamo fatto partire Pinilla perchè avevamo troppi giocatori in quel ruolo. Stiamo benissimo così. Niente nelle ultime ore di mercato? No, assolutamente no. Lavoriamo già per i giovani per l’anno prossimo e presto il team di osservatori partirà per il Sud America per questo”.
Per quanto riguarda le cessioni dei principali talenti in estate: “Noi eravamo arrivati alla fine di un ciclo. C’erano tanti giocatori di grande qualità , ma alcuni avevano perso le motivazioni, come ad esempio Bovo e Cassani. Si tratta della fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo”.
Sull’arrivo dello sceicco in società : “Il calcio a Dubai è seguitissimo. Sono stato trattato come il Presidente delle Repubblica, nonostante io sia solamente il presidente del Palermo. Non è facile, ma non si sa mai. I ragazzini conoscono le nostre squadre. Non facciamo grande ‘marketing’, ma abbiamo grande mercato. Il mercato italiano è stato abbandonato da loro, come l’Italia è stata abbandonata dagli investitori stranieri. Noi siamo auto-lesionisti, abbiamo leggi e burocrazie che fanno venire i brividi. Spero di avere la possibilità di portare nuovi fondi in questo calcio”.
Sulla sua storia nel Palermo, parlando del migliore tecnico avuto e lo stadio nuovo per il Palermo: “Il miglior allenatore penso sia stato Guidolin. Io ora ho 71 anni, un giorno dovrò lasciare il Palermo, anche se resterò comunque vicino al club perchè ci sono troppo affezionato. Lo stadio? Penso che ce lo faranno fare. Dallo Stato non volevamo un euro. Noi avevamo anche il credito sportivo dal Totocalcio, e lo Stato si è tenuto pure quelli, che sono soldi nostri e servono proprio per questo genere di interventi qui”.
Infine, sul futuro della Lega Calcio: “Io sono disperato. Avevamo trovato un manager di grande qualità , che si è offerto di fare la guida di questa accozzaglia di venti società senza un obiettivo di marketing, ed il calcio ne soffre. Io spero ritorni il buonsenso di fare qualcosa a breve. Io sono scappato perchè quando vedo questo immobilismo mi vengono i brividi. Il manager chi è? Non viene dal calcio, ha fatto il dirigente in situazioni importanti. Non serve calcio, servono regole certe in Lega, una guida comune per tutte le venti squadre”.