2016

Di Marzio: «Vi spiego che ci faccio qui»

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«Nessuna ingerenza su Novellino», spiega. Zamparini vuole vendere

Difficile capire cosa ci faccia Gianni Di Marzio a Palermo: chiamato qualche giorno fa dal presidente Maurizio Zamparini, l’ex consulente di mercato di Juventus e Queens Park Rangers, avrebbe il delicato compito di fare una valutazione complessiva della rosa. A che pro? A poche giornate dal termine del campionato, con i rosanero in piena zona retrocessione, l’unica possibilità reale è che Zamparini voglia capire quanto, al momento, si potrebbe eventualmente spremere da una eventuale cessione del Palermo. Il numero uno palermitanato ha dato mandato a una banca di Londra di cercare acquirenti, ma non vuole tirarla troppo per le lunghe: entro fine campionato vuole cedere, anche se per il momento ogni trattativa è solo in fase embrionale. E Di Marzio? «Sono qui per una valutazione tecnica della rosa e per capire cosa possa servire in ottica programmazione – spiega l’ex allenatore, già a palermo tra il 1991 e il 1992 – . Con Zamparini i rapporti sono sempre stati idilliaci».

«NESSUNA INGERENZA» – Sì, perché Di Marzio era già stato consulente ai tempi in cui Zamparini era proprietario del Venezia (allenatore, guarda caso, Walter Alfredo Novellino). «Mi chiese quanti soldi servissero per portare il Venezia in Serie A e centrammo l’obiettivo – ricorda Di Marzio oggi a La Repubblica – Palermo . Negli anni siamo sempre stati un contatto, mi aveva chiamato un mese fa, ma lavoravo per il QPR, solo adesso ho potuto accettare la proposta». Nel caso in cui Zamparini non dovesse riuscire a vendere, a Di Marzio l’ingrato compito di capire cosa fare per la prossima stagione: «Nel mio ruolo non ci saranno ingerenze sul lavoro di Novellino – spiega Di Marzio – . Andrò all’allenamento due o tre volte a settimana, poi tra una quindicina di giorni potrò dare una valutazione completa della rosa. Una cosa però la posso già dire: Franco Vazquez è un fenomeno, uno che può fare la differenza. La salvezza passa per le partite casalinghe ed è anche nelle mani dei tifosi, la A è un patrimonio della città». Belle parole, aspettiamo i fatti.  

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